Il 20 gennaio 2009, i 382 membri del Congresso del Popolo della Regione Autonoma Tibetana hanno deciso all’unanimità l’introduzione di una nuova festività, il “Giorno della Liberazione dei Servi”, da celebrarsi il 28 marzo di ogni anno, in concomitanza con l’anniversario del 28 marzo 1959, giorno in cui il Partito Comunista Cinese annunciò la creazione della Regione Autonoma e la dissoluzione del governo tibetano.
Un articolo pubblicato dall’agenzia Xinhua afferma che la ricorrenza celebrerà “la liberazione di milioni di servi e di schiavi” avvenuta in Tibet cinquant’anni fa, dopo che “il governo centrale sedò una ribellione armata orchestrata dal Dalai Lama e dai suoi sostenitori, la maggior parte dei quali era costituita da proprietari di schiavi che tentavano di conservare il loro potere”. “Quella data” – prosegue Xinhua – “segnò la fine della servitù e del sistema gerarchico sociale fondato sulla teocrazia e capeggiato dal Dalai Lama”.
Dechen Dolkar, presidente dell’Associazione Donne Tibetane in Italia, scrive: “Quale schiavitù? Noi vogliamo vivere nel nostro paese”.
La Comunità Tibetana in Italia e l’Associazione Donne Tibetane in Italia intendono denunciare la falsità delle asserzioni cinesi indicendo, a Roma e a Milano, due manifestazioni di protesta.
L’appuntamento è per il pomeriggio di
Sabato 28 Marzo
Roma: di fronte all’Ambasciata cinese (Via Bruxelles 56)
Milano: di fronte al Consolato cinese (Via Benaco 4)
L’orario del raduno e successivi aggiornamenti saranno comunicati appena disponibili.
Prime adesioni:
Associazione Italia-Tibet