Il Dalai Lama ha affermato che oggi il mondo assegna troppa importanza ad “aspetti di secondario rilievo quali la fede, la nazionalità o lo status sociale”. “Ovunque io vada” – ha affermato – “ho sempre l’impressione di incontrare un mio simile”. “Tutti gli esseri umani appartengono alla stessa famiglia e la nostra felicità dipende da quella di tutti gli altri”.
Il governo di Pechino, in data odierna, ha accusato il Dalai Lama di “sabotare i legami tra Cina e India” recandosi in visita, il prossimo 8 novembre, nello stato indiano dell’Arunachal Pradesh sul quale la Cina avanza delle pretese territoriali. Nel definire la visita del leader tibetano “anti-cinese” e “separatista”, il portavoce del Ministero degli Esteri Ma Zhaoxu ha accusato il Dalai Lama di nascondere, dietro la sua visita, un secondo fine.
“Le rivendicazioni della Cina sulla parte orientale della frontiera indiana hanno un valido fondamento e ci opponiamo con fermezza alla visita del Dalai Lama in quella regione” – ha proseguito Ma dichiarandosi fiducioso che i tentativi del Dalai Lama di sabotare le relazioni di Pechino con l’India finiranno nel nulla.
Il governo indiano e il Dalai Lama hanno affermato che la visita non è politica e che il leader tibetano si limiterà a visitare i monasteri e le isitituzioni scolastiche. “Il governo cinese politicizza sempre troppo i miei viaggi” – ha dichiarato il Dalai Lama sabato 30 ottobre. “Il mio viaggio non ha carattere politico”.