Chime Youngdrung, presidente del NDPT, ha posto l’accento sulla necessità di una rappresentanza pluripartitica, riconosciuta dalla commissione elettorale, e di una riforma del Parlamento in senso bicamerale. “I prossimi membri del Parlamento” – ha dichiarato – dovranno migliorare e consolidare la nostra democrazia e, a questo fine, è importante creare una coscienza democratica tra la nostra gente incoraggiando tutti i tibetani a partecipare al voto”.
La vicepresidente Dolma Gyari ha invece rilevato l’unicità del sistema elettorale tibetano dove, a differenza di quanto avviene nelle altre democrazie, nelle quali i candidati sono supportati dall’appartenenza ad un partito politico, è il popolo stesso a decidere direttamente i propri rappresentanti.
Il presidente del Tibetan Youth Congress, Tsewang Ringzin, ha auspicato un voto libero da derive regionalistiche e faziosità ma unicamente volto all’interesse della causa e della lotta tibetana.
Dal 2001, la carica di Primo Ministro del Governo Tibetano in Esilio è ricoperta da Samdhong Rinpoche. Nel 2011 scadrà il suo secondo mandato.