15 dicembre 2009. Altri tibetani stanno confluendo a Nyachuka camminando attraverso le colline per evitare i posti di blocco stradali. Quanti siedono in protesta chiedendo la scarcerazione di Tenzin Delek Rinpoche rifiutano di andarsene, anche se le forze di sicurezza, che in gran numero li circondano, hanno minacciato la folla di possibili, violente ritorsioni.
Le notizie sono scarse. A Kardze la polizia ha rimosso molti telefoni pubblici per impedire alla gente di riferire all’esterno quanto sta succedendo. Comunicati non confermati parlano di centinaia di arresti e feriti. Molti dimostranti attuano lo sciopero della fame e in alcune città è in vigore il coprifuoco. Il sito
www.phayul.com pubblica la fotografia, qui riportata, di una pagina della petizione firmata dai tibetani in cui gli abitanti della Contea di Nyakchuka e dintorni chiedono la revisione del processo di Tenzin Delek e la sua liberazione. Nell’immagine sono evidenti le impronte di sangue, a firma del documento.
Il sito definisce la situazione estremamente mutevole e tesa e conferma l’afflusso nella zona di un ingente numero di militari inviati per reprimere qualsiasi forma di dissenso.
Fonti: Dossier Tibet – Phayul