Dharamsala, 19 gennaio 2010. Il documentario tibetano “The Sun Behind the Clouds: Tibet’s Struggle for Freedom”, ultima produzione dei registi e filmmaker Ritu Sarin e Tenzin Sonam, ha vinto il premio del pubblico al 21° Festival Internazionale del cinema di Palm Springs, in California.
La presenza, all’interno del programma del festival, del film tibetano, dedicato al Dalai Lama e alla lotta dei tibetani e frutto di una serie di interviste e colloqui dei due autori con il leader tibetano svoltesi nell’arco di un anno, il 2008, particolarmente denso di eventi, aveva scatenato una dura reazione da parte della Cina. Il governo di Pechino aveva infatti chiesto al direttore artistico del festival, Darryl McDonald, di togliere dal cartellone il documentario tibetano. A fronte del rifiuto della direzione, che ha saputo resistere alle pressioni cinesi, Pechino in segno di protesta ha ritirato dalla rassegna i film: “City of Life and Death” e “Quick, Quick, Slow”.
Nel luglio 2009, la Cina aveva cancellato la proiezione di tre suoi film dal Festival Internazionale del Cinema di Melbourne in seguito alla proiezione di “Ten Conditions Of Love”, un documentario sulla leader degli Uiguri, Rebiya Kadeer.
In data odierna, il sito della RAI (www.radio.rai.it) riporta la notizia che la Cina ha bloccato la proiezione del film “Avatar”. Solo la versione tridimensionale del film rimarrà in circolazione, ma le sale attrezzate sono pochissime. A leggere i commenti su Internet s’ipotizza che l’ordine di bloccare la pellicola di James Cameron – venuto direttamente dal Partito comunista cinese – sarebbe stato dettato dalla necessità di fare spazio al film patriottico su Confucio. Altri l’attribuiscono ai pericolosi riferimenti alle minoranze etniche: gli Alieni che combattono per difendere il proprio pianeta dall’invasione degli umani sarebbero paragonabili alle popolazioni del Tibet o di altre aree della Cina in lotta per l’indipendenza.