Washington, 18 febbraio 2010. Nonostante le forti pressioni di Pechino, il Dalai Lama è stato ricevuto oggi dal Presidente americano Barak Obama (nella foto un momento del loro colloquio). L’incontro non è avvenuto nella Sala Ovale, di solito riservata ai meeting con i capi di stato e di governo, ma nella Sale delle Mappe, una scelta che sottolinea il carattere non ufficiale della visita. Al termine dell’incontro il leader tibetano ha dichiarato di aver parlato con Obama di “pace, valori umani e armonia”. Queste le parole che il Dalai Lama ha rivolto ai giornalisti appena uscito dalla Casa Bianca: “Ho detto al Presidente che, fin dalla mia infanzia, ho sempre ammirato gli Stati Uniti non in quanto potenza economica o militare ma in quanto campioni di democrazia, libertà e creatività umana. Sono molto contento. Come faccio sempre, ho menzionato quelle che sono le mie due priorità. In primo luogo la promozione dei valori umani, importanti per un mondo migliore e pacifico, sia per la famiglia sia per i singoli individui. Ho ricordato al presidente che le donne, per le loro caratteristiche biologiche, sono più sensibili al dolore e alle sofferenze altrui e ho auspicato una loro maggiore presenza nei ruoli di leadership. Il presidente si è dichiarato d’accordo!
In secondo luogo, ho parlato al presidente dell’importanza della promozione dell’armonia religiosa e dell’importanza del rispetto di tutte le tradizioni religiose. Questa è la sola base per una genuina armonia tra le religioni”.Il portavoce della Casa Bianca, Robert Gibbs, ha a sua volta riferito che Obama ha mostrato “forte sostegno” alla causa dei diritti umani e dell’identità culturale e linguistica del Tibet nella Repubblica cinese. In un comunicato, ha reso noto che il Presidente ha elogiato l’impegno del Dalai Lama per la non violenza e ha incoraggiato il dialogo tra il leader in esilio e la Cina. Il presidente americano e il Dalai Lama – conclude la nota – “hanno concordato sull’importanza di una relazione comunque positiva e collaborativa tra Stati Uniti e Cina”.In Tibet, i tibetani hanno accolto con festeggiamenti la notizia dell’incontro. Secondo quanto riferito a Phayul da Tsering, un monaco del monastero di Kirti a Dharamsala, migliaia di tibetani sono scesi in strada nella Contea di Ngaba, qualche ora prima del’incontro, bruciando incensi e alzando nell’aria bandiere di preghiera.
In secondo luogo, ho parlato al presidente dell’importanza della promozione dell’armonia religiosa e dell’importanza del rispetto di tutte le tradizioni religiose. Questa è la sola base per una genuina armonia tra le religioni”.Il portavoce della Casa Bianca, Robert Gibbs, ha a sua volta riferito che Obama ha mostrato “forte sostegno” alla causa dei diritti umani e dell’identità culturale e linguistica del Tibet nella Repubblica cinese. In un comunicato, ha reso noto che il Presidente ha elogiato l’impegno del Dalai Lama per la non violenza e ha incoraggiato il dialogo tra il leader in esilio e la Cina. Il presidente americano e il Dalai Lama – conclude la nota – “hanno concordato sull’importanza di una relazione comunque positiva e collaborativa tra Stati Uniti e Cina”.In Tibet, i tibetani hanno accolto con festeggiamenti la notizia dell’incontro. Secondo quanto riferito a Phayul da Tsering, un monaco del monastero di Kirti a Dharamsala, migliaia di tibetani sono scesi in strada nella Contea di Ngaba, qualche ora prima del’incontro, bruciando incensi e alzando nell’aria bandiere di preghiera.
Fonti: BBC world – ASCA – Phayul