“Il Parlamento della Gioventù Tibetana” – recita ancora il documento finale – “è favorevole al processo di secolarizzazione della società tibetana”. “Tuttavia” – prosegue – “alla luce della situazione politica attualmente esistente in Tibet, noi tibetani dobbiamo sostenere il ruolo della religione al fine di preservare la nostra identità culturale”.
ZURIGO: CONCLUSO IL FORUM DELLA GIOVENTÙ TIBETANA IN EUROPA
Zurigo, 12 aprile 2010. Il primo Forum del Parlamento della Gioventù Tibetana in Europa (ETYP), iniziato il 9 aprile a Zurigo sotto lo slogan “Noi siamo il Tibet”, ha chiuso i suoi lavori con la presentazione di una risoluzione di tre pagine indirizzata al Governo e al Parlamento Tibetano in Esilio. Al Forum, di cui si è auspicata una seconda riunione tra due anni, hanno preso parte oltre 160 delegati di età compresa tra i 16 e i 40 anni, provenienti da undici diversi paesi europei.Nel documento, l’ETYP si dichiara favorevole alla continuazione del dialogo sino-tibetano ove si verifichino tre condizioni. Segnatamente, i giovani tibetani in Europa chiedono che una terza parte, oltre alla delegazione tibetana e a quella cinese, partecipi agli incontri in qualità di osservatore, che i colloqui si tengano al di fuori della Repubblica Popolare Cinese e che le autorità cinesi “riconoscano l’esistenza di un problema tibetano”.Nella risoluzione si chiede inoltre l’introduzione di un sistema bicamerale in cui l’elezione degli esponenti di una delle due camere (la “camera bassa”) avvenga su base partitica e popolare, sulla base della residenza degli elettori. Si chiede altresì l’abolizione del diritto di doppio voto ora concesso al clero e l’abolizione dei seggi attualmente riservati ai rappresentanti delle diverse tradizioni religiose del Tibet.
Fonte: Phayul