SOTTO PROCESSO UN AMBIENTALISTA TIBETANO

Karma

23 giugno 2010. Karma Samdrup, un noto ambientalista e uomo d’affari tibetano (nella foto), in passato pubblicamente lodato dalle autorità cinesi per il suo impegno in campo filantropico e umanitario, è comparso ieri, 22 giugno, davanti a un tribunale dello Xinjiang sotto l’accusa di essersi appropriato e aver venduto pezzi d’antiquariato. Il reato gli era stato contestato nel 1998 ma non era mai stato arrestato.

Il suo arresto è invece avvenuto il 3 gennaio del corrente anno, a Chengdu, nel Sichuan, dopo l’intervento di Karma Samdrup a difesa di due suoi fratelli, Rinchen Samdrup e Jigme Namgyal, entrambi ambientalisti, arrestati nell’agosto 2009 sotto l’accusa di aver complottato contro la sicurezza dello stato. Namgyal sta scontando la condanna a ventuno anni di lavori forzati. Il processo di Rinchen è stato invece rinviato.

In aula, Karma Samdrup, quarantatre anni, è apparso dimagrito e molto provato, tanto che la moglie, che non lo vedeva dal 3 gennaio, ha fatto fatica a riconoscerlo. Ha dichiarato di essere stato torturato, di essere stato brutalmente percosso, drogato e, in una circostanza, di essere stato appeso per i capelli.

Per i tre fratelli i problemi sono iniziato nel 2008 quando, nel loro villaggio situato nella prefettura di Chengdu, denunciarono i funzionari locali di abusi in campo ambientale. La popolazione locale si attivò inviando una petizione al governo locale e a quello centrale. Le autorità accusarono i fratelli di essere gli artefici e gli organizzatori, dietro le quinte, dell’invio della petizione.

Secondo alcuni analisti, questo caso è invece un altro esempio della crescente tendenza del governo di Pechino a privare della libertà non solo giornalisti, scrittori e intellettuali tibetani ma anche personalità finora pubblicamente riconosciute per il loro lavoro in campo sociale. “Erano stati pubblicamente riconosciuti come cittadini modello” – ha dichiarato Robbie Barnett – “ciononostante, sono stati messi sotto accusa senza alcuna prova evidente del loro reato”.

Fonti: South China Morning Post – Phayul