IL DALAI LAMA: IL PROBLEMA DELLA SUCCESSIONE NON MI PROCCUPA

Dalai_Lama_aprile_2010Dharamsala, 8 luglio 2010. In un’intervista concessa all’emittente NDTV all’indomani del suo settantacinquesimo compleanno, il Dalai Lama ha dichiarato che forse è troppo presto per affrontare il problema della sua successione, problema che, in tutto il mondo, preoccupa sia tibetani sia i loro sostenitori.

“Non ho fretta di designare il mio successore”- ha detto Tenzin Gyatso – “Del resto, come ho ricordato più volte, il regime comunista cinese, per ragioni puramente politiche, sembra più interessato al problema dell’istituzione del Dalai Lama che alla mia persona”.

“Da un punto di vista pratico, sono in buona salute e potrei vivere altri 10 o 20 anni…”

Alla domanda se ritenesse possibile la scomparsa dell’istituzione del Dalai Lama, il leader tibetano ha risposto affermativamente. “Non esiste un’istituzione legata al nome di Buddha né a quello di Nagarjuna. Restano gli insegnamenti, non le organizzazioni. Resteranno i miei pensieri, i miei libri, non l’istituzione”.

Nel frattempo, in base a una legge entrata in vigore il 1° settembre 2007, il 4 luglio la Cina ha unilateralmente riconosciuto la reincarnazione di un alto lama tibetano, Gyalrong Dedrug Rinpoche del Drepung Loseling Monastery. Il Governo tibetano in esilio non ha legittimato la scelta di Pechino.

Fonte: Phayul