UNO STRAORDINARIO DOCUMENTO
È finalmente disponibile, con sottotitoli in italiano, il DVD:
Fire Under the Snow – Il Fuoco sotto la Neve – un documentario della regista giapponese Makoto Sasa che racconta la vita del monaco buddista Palden Gyatso, ex prigioniero politico tibetano, liberato nel 1992 dopo aver trascorso 33 anni nelle carceri cinesi.
Arrestato nel 1959 dall’esercito cinese, Palden Gyatso ha passato 33 anni fra prigione e campi di lavoro, subendo terribili torture e privazioni di cui porta visibili conseguenze, con l’accusa di aver dimostrato pacificamente nel Tibet caduto sotto il governo di Pechino e per essersi rifiutato di denunciare come spia indiana il suo maestro. Il documentario racconta la storia della tragedia di un popolo oppresso, avvalendosi di rarissimi materiali d’archivio e degli interventi di esperti e testimoni fra cui il Dalai Lama.
Fire Under the Snow è stato presentato nella sezione “Focus diritti umani” del Festival Cinemambiente, curata in collaborazione con la Sezione Italiana di Amnesty International.
Grazie a una speciale iniziativa per l’Italia, realizzata in collaborazione con la Sezione Italiana di Amnesty International che nel 1985 ha adottato Palden Gyatso e si è battuta per la sua liberazione, sarà attiva fino alla fine di novembre l’offerta speciale del DVD al prezzo di 18 dollari USA (più 6 dollari per le spese di spedizione) contro i 24 dollari del prezzo ordinario.
Per ordinare il DVD, vedere il trailer e leggere la scheda del film, consultare il sito web:
http://www.fireunderthesnow.com/site2009/italy
Il DVD sarà a breve disponibile anche presso l’Associazione Italia-Tibet al prezzo di Euro 15.00 (incluse le spese di spedizione)
Scrivere a:
info@italiatibet.org
oppure telefonare al numero 02.70638382 (la sede è aperta il martedì e il giovedì pomeriggio)
Le parole di Makoto Sasa, regista e produttrice del film:
“…Ritengo che la storia della vita di Palden vada al di là di movimenti politici o del concetto di religione, ma parli dell’intera condizione umana. Lui si è piegato alla sofferenza ma non si è arreso; questa non è solo la sua vittoria, è una storia che deve essere raccontata ad ogni nuova generazione. Il dolore e la guerra dei nostri giorni e nelle nostre menti rende tutto questo ancora più evidente”.
Le parole di Paolo Pobbiati, ex presidente della sezione italiana di Amnesty International:
“Palden ha la capacità di lasciare una traccia profonda in chi lo incontra, non soltanto per la drammaticità della sua storia, ma anche per la grande nobiltà d’animo e per la dignità che questo omino tutto pelle e ossa, senza denti e con gli occhi brillanti, gravemente segnato nel corpo e nello spirito, è in grado di mostrare”.
“Ho cercato invano in lui una traccia di odio o di risentimento: una volta gli chiesi direttamente cosa provava per i suoi carcerieri. Mi rispose di non avere nessun sentimento di vendetta nei confronti delle guardie, di capire che ubbidivano solamente agli ordini e di non avere risentimento nemmeno con il popolo cinese, perché anche lui patisce. Ma aggiunse che avrebbe proprio voluto chiedere ai governanti cinesi se non si vergognano a fare queste cose che non succedono in nessun altro paese del mondo”.