14 febbraio 2011. Il segretario generale dello stato indiano dell’Himachal Pradesh, signora Rajwant Sandhu, ha dichiarato che non esiste alcuna probabilità che siano intraprese azioni legali nei confronti del XVII Karmapa in seguito al ritrovamento di considerevoli quantità di valuta straniera, compresi yuan cinesi, all’interno del monastero tantrico del Gyuto, a Dharamsala.
Parlando ai rappresentanti della stampa il giorno 11 febbraio, la signora Sandhu si è detta fermamente convinta che il 17° Karmapa, Ogyen Trinley Dorjee, è un capo religioso con numerosissimi seguaci sia in India sia all’estero. “Nutriamo totale rispetto per le sue attività religiose” – ha dichiarato – “e non abbiamo alcuna intenzione di limitarle poiché siamo certi che il Karmapa non è coinvolto in transazioni illegali di danaro né in questioni riguardanti l’acquisto di beni o terreni tramite un prestanome, vietati dal Benami Transactions Ordinance del 1988”. Circa i sospetti di compravendite illegali di terreni da parte di alcuni membri della comunità tibetana, Rajwant Sandhu ha dichiarato che è in atto un’indagine governativa e che la legge farà il suo corso.
La signora Sandhu ha altresì negato qualsiasi interferenza del governo centrale sulle indagini riguardanti il Karmapa. Il 7 febbraio 2011 il quotidiano di Calcutta The Telegraph nell’articolo “Go Slow on Karmapa”, a firma di Nishit Dholabhai, aveva riportato la notizia che il governo di Delhi aveva invitato quello dell’Himachal Pradesh a gestire l’intera faccenda con la massima cautela. Alcune voci avevano ventilato un intervento diretto dello stesso Primo Ministro e avevano fatto sapere che le autorità centrali competenti a indagare su alcuni casi di compravendita illegale di terreni da parte dell’entourage del Karmapa sarebbero giunte all’avviso di “andare piano” sulla vicenda, forse anche in considerazione delle manifestazioni dei seguaci di Ogyen Trinley Dorjee, scesi per le strade a sostegno del loro leader spirituale non solo a Dharamsala e in Himachal Pradesh ma anche in Sikkim e in Arunachal Pradesh.
Fonti: TNN – Phayul – The Telegraph