Dharamsala, 20 marzo 2011. In India e in tutto il mondo i tibetani si sono recati oggi alle urne per eleggere il nuovo Primo Ministro e i nuovi membri del loro Parlamento in esilio. A Dharamsala e nei suoi dintorni, migliaia di tibetani, inclusi monaci e monache, hanno fatto la coda davanti ai dieci seggi elettorali (nella foto) per esprimere il proprio voto. Queste elezioni sono ritenute di grande significato sia politico sia emotivo in quanto cadono proprio all’indomani della rinuncia del Dalai Lama alla guida politica del popolo tibetano, ritenuto leader indiscusso dalla stragrande maggioranza dei tibetani.
Tre i candidati, usciti vincitori dalle elezioni preliminari, che si contendono il titolo di Primo Ministro: il dottor Lobsang Sangay (43 anni), Tenzin Namgyal Tethong (62 anni) e il parlamentare uscente Tashi Wangdi (64 anni). Lobsang Sangay è il candidato che nelle elezioni preliminari ha ottenuto il maggior numero di preferenze con uno scarto di oltre 10.000 voti su Tenzin Namgyal Tethong, secondo nella graduatoria.
Parlando di giornalisti dopo aver votato presso il seggio allestito al principale tempio di Dharamsala, Sangay ha affermato che, indipendentemente dai risultati che usciranno dalle urne, continuerà a considerare il Dalai Lama il suo leader.
Alle elezioni preliminari, tenutesi il 3 ottobre 2010, hanno votato poco più di 47.000 aventi diritto (circa il 61%) su un totale di 79.449 iscritti al registro dei votanti. Alle odierne elezioni generali gli aventi diritto al voto sono oltre 82.000, avendo la Commissione Elettorale prolungato i tempi di iscrizione al registro dei votanti per consentire a un maggior numero di persone la possibilità di candidarsi e di votare. Dei 150.000 tibetani in esilio, circa 90.000 hanno compiuto i 18 anni e hanno quindi diritto al voto.
Il Presidente della Commissione Elettorale, Jamphel Choesand, ha reso noto che le votazioni si sono svolte senza incidenti e che i risultati saranno resi noti il 27 aprile 2011.