TIBET: ARRESTATO UN FUNZIONARIO TIBETANO. OTTO TIBETANI IN MARCIA DI PROTESTA NEGLI USA

Dharamsala, 6 maggio 2011. Un funzionario tibetano di Thangjuk (Contea di Dzakhog, Tibet orientale) è stato arrestato il 1°maggio per aver scritto su fogli di compensato slogan inneggianti alla libertà del Tibet e di augurio di lunga vita al Dalai Lama. Si tratta del trentaquattrenne Lobsang Palden, sovraintendente alla costruzione di uno stupa nella sua cittadina.

All’interno e nelle vicinanze della sua abitazione, perquisita dalla polizia, è stato trovato materiale definito “separatista”. Palden è stato immediatamente tratto in arresto e sembra che la sua famiglia non ne sia ancora stata informata. Le autorità cinesi hanno inoltre fatto sapere che è in corso la ricerca di tre giovani tibetani fuggiti dopo aver dato vita a una manifestazione di protesta con affissione di volantini in cui si chiedeva l’indipendenza del Tibet. Non avendoli ancora trovati, la polizia ha fermato e multato i genitori dei tre ragazzi.

In seguito all’inasprirsi della situazione in Tibet, un gruppo di otto tibetani ha dato inizio il giorno 2 maggio a una marcia di 250 miglia che in sei giorni li porterà da New York a Washington DC. La marcia, alla quale strada facendo si uniranno molti sostenitori e amici del Tibet, terminerà davanti all’Ambasciata cinese dove sarà chiesto il rilascio dei trecento monaci arrestati a Kirti e la fine dell’assedio in atto al monastero. La marcia è organizzata dalle associazioni Students for a Free Tibet, New York – New Jersey Tibetan Association, dall’Associazione Donne Tibetane e dal Tibetan Youth Congress.

digiunatori_a_DelhiLo sciopero della fame dei tre tibetani del Tibetan Youth Congress iniziato a New Delhi il 25 aprile è entrato ormai nel 12° giorno (nella foto i tre digiunatori sotto la tenda che li ospita). Con una temperatura di circa 40 gradi e un sostentamento esclusivamente idrico, le loro condizioni fisiche stanno rapidamente peggiorando. Il TYC chiede l’immediato allontanamento delle truppe cinesi dal monastero di Kirti e la fine della campagna di ri-educazione patriottica. Chiede inoltre che a una delegazione del movimento sia concesso di entrare nel paese per verificare la reale condizione dei prigionieri politici in Tibet.

 

 

Fonti: The Tibet Post International – Phayul