Kathmandu, 19 agosto 2011 (AsiaNews), Aiuti economici e investimenti per oltre 50 milioni di euro, accordi di cooperazione per le esportazioni e investimenti in agricoltura, trasporti, sistemi informativi, sviluppo delle infrastrutture e riduzione della povertà. È quanto emerge dalla tre giorni in Nepal della delegazione composta da 60 alti funzionari cinesi. Fra essi Chen Jian, vice-ministro cinese del Commercio.
Terminata ieri, la visita, iniziata il 17 agosto, dà il via a una nuova era nelle relazioni fra i due Paesi, facendo del Nepal un partner privilegiato di Pechino in Asia del Sud. In cambio la Cina ha chiesto a Kathmandu un maggiore impegno nella repressione degli esuli tibetani e di perorare la “politica dell’armonia” fra i Paesi dell’Asia del Sud.
Nonostante gli investimenti cinesi siano necessari per fare uscire il Paese dal grave stallo economico e politico, molti politici e diplomatici nepalesi accusano il governo di aver di fatto svenduto il Paese a Pechino. A farne le spese saranno infatti i diritti umani degli oltre 22mila esuli tibetani, che per cinquant’anni hanno considerato il Nepal come terra privilegiata per fuggire dalla morsa cinese.
Rajeshwor Acharya, ex ambasciatore nepalese in Cina, spiega che l’unico interesse di Pechino è distruggere il movimento Free-Tibet, che dal Nepal tiene alta l’attenzione sulle violazioni dei diritti umani compiuti dalle autorità di Pechino contro il popolo tibetano”. Il diplomatico spiega che i cinesi vogliono togliere il Nepal dall’orbita India, per secoli principale partner economico e politico del Paese.
Anche Nischal Nath Pandey, esperto di politica estera, vede con timore i nuovi rapporti tra i due Stati, troppo sbilanciati a favore di Pechino. “La delegazione – spiega – è giunta il Nepal con l’obbiettivo di aumentare la repressione dei tibetani”. Lo studioso fa notare che le autorità cinesi hanno dato il via agli investimenti promessi nei precedenti incontri solo dopo il totale appoggio di Kathmandu alle politiche di repressione contro gli esuli.
Fonte: AsiaNews – 19 agosto 2011
Riferisce il sito Phayul.com che nell’imminenza della visita della delegazione cinese sono stati rafforzati i controlli di polizia e sono stati preventivamente arrestati sette tibetani.