ALTRI DUE MONACI SI DANNO FUOCO A NGABA

Dharamsala, 26 settembre 2011. Fonti tibetane hanno diffuso la notizia che questa mattina, attorno alle 10.30, ora locale, altri due monaci del monastero di Kirti, Contea di Ngaba, si sono dati alle fiamme. Si tratta di Lobsang Kelsang e Lobsang Kunchok, entrambi diciottenni, originari della cittadina di Meyruma.

Riferisce il Centro Tibetano per i Diritti Umani e la Democrazia che i due giovani monaci, raggiunta la piazza del mercato di Ngaba, hanno dapprima dato vita a una pacifica manifestazione di protesta gridando “Lunga vita al Dalai Lama” e “Vogliamo libertà religiosa in Tibet”. Immediatamente dopo si sono dati fuoco. Poliziotti appartenenti ai due corpi della Polizia Armata del Popolo (PAP) e dell’Ufficio di Pubblica Sicurezza (PSB) sono subito accorsi e hanno cercato di spegnere le fiamme.

Secondo le prime notizie, uno dei monaci è deceduto. L’altro è ricoverato all’ospedale in gravi condizioni. Lobsang Kelsang è un cugino di Phuntsog, il monaco auto immolatosi lo scorso 16 marzo. Sono già tre i monaci che, nel corso di questo anno, hanno compiuto un gesto estremo e sono morti dandosi fuoco. Dopo Phuntsog, morto il 16 marzo nel disperato tentativo di richiamare l’attenzione sulla questione tibetana, il 15 agosto anche il ventinovenne Tsewang Norbu, del monastero di Nyitso, si è cosparso di benzina e si è auto immolato dopo aver chiesto libertà per il Tibet e il ritorno del Dalai Lama.

Il Centro Tibetano per i Diritti Umani e la Democrazia sottolinea la gravità della situazione e il continuo deteriorarsi della condizione dei tibetani all’interno del Tibet a causa delle pressioni e degli strettissimi controlli esercitati sulla popolazione dalle autorità cinesi.