LOBSANG SANGAY OSPITE DEL PARLAMENTO EUROPEO

lobsang_sangay_EUBruxelles, 30 novembre 2011. Nel corso del suo primo viaggio in Europa dopo l’elezione a Primo Ministro dell’Amministrazione Centrale Tibetana, Lobsang Sangay ha partecipato a Bruxelles alla Conferenza sulla Genuina Autonomia organizzata dall’Intergruppo Tibet al Parlamento Europeo. Prima del suo arrivo nella capitale belga, il Kalon Tripa, che concluderà il suo tour in Gran Bretagna, ha visitato Svizzera, Germania, Norvegia, Danimarca e Francia.

Raggiunto a Bruxelles da Penpa Tsering, Presidente del Parlamento Tibetano in Esilio e dalla signora Diki Chhoyang, Ministro delle Informazioni e Relazioni Internazionali, Lobsang Sangay ha parlato alla Commissione Affari Esteri e ha incontrato i parlamentari e i membri dell’Intergruppo Tibet. Ieri, nel suo discorso alla Conferenza sulla Genuina Autonomia, il Kalon Tripa ha tra l’altro chiesto all’Europa di non sacrificare la questione dei diritti umani alla logica degli interessi economici. “Abbiamo sempre riconosciuto l’importanza degli interessi economici di ogni paese” – ha affermato – “ma i diritti umani sono altrettanto importanti”.

Parlando alla Commissione Affari Esteri, Lobsang Sangay ha ribadito che il Tibet non sta cercando di conquistare l’indipendenza dalla Cina, ma soltanto di avere maggiore autonomia, sull’esempio di quanto succede già con Hong Kong e Macao. “Siamo convinti che l’unico modo per risolvere i problemi sia il dialogo” – ha affermato –  spiegando che i tibetani “non vogliono minacciare la sovranità della Cina e la sua Costituzione”. “Proprio nella Costituzione cinese” – ha proseguito -“esiste la possibilità di concedere maggiore autonomia”.

Sangay ha dunque fatto appello alla comunità internazionale affinché chieda a Pechino di seguire questa strada: “I tibetani sono disperati, in molti non hanno più speranze e stanno aumentando i casi di auto immolazione”. Il Primo Ministro del governo in esilio ha sottolineato che, con un movimento pacifico, i tibetani “stanno cercando di seguire la strada della primavera araba”, ma al momento hanno l’impressione “di essere ignorati”.

Alla conferenza di Bruxelles ha partecipato anche Kelsang Gyaltsen, uno degli inviati del Dalai Lama che, a partire dal 2002, ha preso parte a tutti gli infruttuosi incontri della delegazione tibetana con le autorità cinesi. Gyaltsen ha riconosciuto che Pechino non ha la “volontà politica” di risolvere la questione tibetana attraverso i negoziati. Nel suo intervento ha così nettamente affermato: “Dal 2002 la posizione della Cina è quella del non riconoscimento, della non reciprocità, del non impegno, della non concessione e del non compromesso”.

In riferimento ai recenti casi di auto immolazioni avvenuti in Tibet, l’inviato ha dichiarato che non più tardi di due settimane fa è stato chiesto a Pechino un nuovo incontro per trovare il modo di alleviare la tensione esistente nel paese e rendere meno insopportabile la situazione. “Purtroppo stiamo ancora aspettando una risposta”, ha concluso.

Fonti: Phayul – ANSA