5 febbraio 2012. Venerdì 3 febbraio altri tre monaci tibetani si sono dati foco a Phuwu, un villaggio a 145 chilometri da Serthar. Uno di loro è morto, due sono sopravvissuti. La notizia è arrivata ai media e alle agenzie dopo oltre ventiquattro ore dall’accaduto a causa del blocco delle comunicazioni imposto dalle autorità cinesi dopo la sanguinosa repressione delle proteste avvenute la scorsa settimana nella regione orientale del Sichuan (nella foto, un tibetano picchiato a Serthar, il 24 gennaio, e – nella foto successiva – trascinato via ormai privi di sensi dalle forze di polizia).
Riferisce Radio Free Asia che due dei tre monaci autoimmolatisi sono sopravvissuti, anche se versano in gravi condizioni. Sono Tsaptsai Tsering, sessant’anni, e Kyarel, trent’anni. Non è ancora pervenuta l’identità della terza persona che si è data fuoco e che, secondo quanto riferisce l’emittente, è deceduta. Prima di darsi fuoco i tre tibetani hanno invocato il ritorno del Dalai Lama e chiesto libertà per il Tibet. Sale quindi purtroppo a venti il numero degli eroi tibetani che si sono immolati con il fuoco.
La contea di Serthar assieme a quelle di Drango e di Dzamthang (o Bharma Shang), tutte nella prefettura di Kardze, è stata teatro tra il 23 e il 27 gennaio di numerose manifestazioni di protesta represse con estrema violenza dalla polizia cinese che non ha esitato a sparare sulla folla inerme. Secondo le ultime notizie pervenute, sarebbero almeno sei i tibetani caduti sotto i colpi d’arma da fuoco. I media cinesi riferiscono invece che solo due manifestanti sono stati uccisi dalla polizia locale costretta a intervenire per difendersi dall’assalto dei tibetani armati di fucili, coltelli e pietre.
L’ondata di proteste è partita da Drango dove, il 23 gennaio, è morto Yonten, freddato dalla polizia che ha sparato sulla folla (nella foto, il suo corpo privo di vita). Il giorno successivo, 24 gennaio, la protesta è esplosa a Serthar (due i tibetani uccisi, Popo, trentacinque anni, e Dawa Dakpa, poco più che trentenne). Il 27 gennaio, nuovi scontri a Dzamthang dove è caduto Urgyen, uno studente ventenne. Almeno cento gli arresti effettuati a Drango dove sono stati arrestati anche sessanta tibetani feriti dai colpi d’arma da fuoco sparati sui manifestanti. Dopo gli ultimi tre casi di auto immolazione, la contea e la città di Serthar sono praticamente in stato d’assedio, sono state interrotte le linee telefoniche e le connessioni internet. Tutte le strade sono state bloccate.
Fonti: Radio Free Asia – Phayul