5 marzo 2012. Tsering Kyi, una studentessa diciottenne di Nyima, una cittadina della Contea di Machu (Prefettura autonoma di Ganlho), si è data la morte con il fuoco sabato 3 febbraio. Riferisce il gruppo Free Tibet che pochi giorni prima di compiere l’atto estremo Tsering Kyi, a casa per il periodo delle vacanze invernali, aveva detto: “A Ngaba e in altre zone del Tibet i tibetani si danno fuoco, dobbiamo fare qualcosa per il nostro paese perché la vita non ha senso se non facciamo qualcosa per il Tibet”.
Tsering Kyi si è recata di prima mattina nella piazza del mercato, si è cosparsa di benzina e si è data fuoco. Avvolta dalle fiamme ha alzato più volte la mano sopra la testa. E’ morta all’istante. Dalle loro bancarelle, i venditori cinesi hanno avvertito la polizia che, giunta sul posto, ha isolato il mercato impedendo a chiunque di lasciare la piazza fino alle 9.00. Le autorità hanno cercato di far credere che la ragazza si è data fuoco non per motivi politici ma per ragioni personali. E’ il primo caso di immolazione avvenuto nella Contea di Machu.
Il Parlamento Tibetano in Esilio, in un comunicato diramato oggi, precisa che a Nyima tutti i telefoni cellulari sono stati confiscati nel tentativo di evitare il diffondersi della notizia e che è stato ordinato a tutti i presenti sulla scena della protesta di non parlare di questo nuovo caso di auto immolazione. Anche i siti web della regione sono stati chiusi. Il corpo di Tsering è stato preso in custodia dalla polizia che ha successivamente informato la famiglia.
Riferisce Radio Free Asia, citando una fonte anonima all’interno del Tibet, che i venditori cinesi presenti al mercato hanno gettato pietre sul corpo in fiamme della ragazza provocando l’ira dei tibetani. Ne è seguita una rissa tra tibetani e cinesi.
Salgono a un totale di 25 i casi di auto immolazione con il fuoco. I morti accertati sono 17. Si è appreso in questi giorni che Rigzin Dorjee, il monaco del monastero di Kirti immolatosi il giorno 8 febbraio 2012 è deceduto il giorno 12 dello stesso mese. Le autorità cinesi hanno cremato il suo corpo a Barkham nonostante i famigliari ne reclamassero a restituzione per eseguire le rituali cerimonie funebri. Un altro monaco di Kirti, Lobsang Kunchok, che si era dato fuoco il giorno 11 settembre 2011, è in gravissime condizioni: gli sono state amputate gambe e braccia ed è nutrito attraverso una sonda posizionata nella gola.
Fonti: Free Tibet – Phayul – Tibet Net