Dharamsala, 17 settembre 2012. Dawa Tsering, il monaco del monastero di Kardze che si era auto immolato il 25 ottobre 2011 è guarito dalle gravi ustioni riportate. Il Centro Tibetano per i Diritti Umani e la Democrazia ha reso noto in un comunicato rilasciato in data odierna che le sue condizioni sono buone e che Dawa “desidera far ritorno al suo monastero”. “Tuttavia il suo futuro è incerto” – prosegue il documento – “in quanto al monaco potrebbe non essere consentito di rientrare al monastero, anzi, potrebbe essere arrestato in qualsiasi momento”.
Dawa Tsering si era auto immolato all’interno del monastero, nel corso di una cerimonia religiosa. Avvolto dalle fiamme, aveva gridato slogan a favore del ritorno del Dalai Lama e della riunificazione del popolo tibetano. Rifiutate le cure mediche ospedaliere, è stato curato a Kardze dai suoi famigliari. La recente fotografia di Dawa, distribuita dal TCHRD, mostra chiaramente le cicatrici provocate dalle ustioni sul volto del monaco.
Shonu, un monaco del monastero di Drakgo (Contea di Dragko – Tibet orientale) arrestato nel febbraio 2012 con altri quattro membri dello stesso monastero, è stato condannato lo scorso mese di giugno a diciotto mesi di detenzione da scontare nella prigione di Mianyang, nella provincia del Sichuan. Ne da notizia il Centro Tibetano per i Diritti Umani e la Democrazia. Non si conoscono le motivazioni della sentenza. Non si conosce invece la sorte di un altro religioso, Tsering Gyaltsen, picchiato e arrestato il 9 febbraio 2012. Da quel giorno non si hanno sue notizie e si teme per la sua vita. Sono, infatti, numerosi i tibetani arrestati o “scomparsi” dopo le manifestazioni avvenute a Dragko e nella Contea di Ngaba il 23 e 24 gennaio 2012. Le proteste furono represse con la forza dalla polizia cinese che sparò sulla folla uccidendo almeno sei tibetani e ferendone trentasei.
Fonti: Phayul – The Tibet Post International