Dharamsala, 22 settembre 2012. Le autorità indiane hanno ordinato il ricovero forzato dei tre digiunatori, membri del Tibetan Youth Congress, che dal 3 settembre erano in sciopero della fame a New Delhi. L’invito a sospendere il digiuno era stato notificato il 18 settembre dopo che attenti esami clinici avevano evidenziato un chiaro peggioramento delle loro condizioni di salute.
Dhondup Lhadar, Penpa Tsering e Jigme Sholpa erano ormai al 20° giorno di sciopero della fame in segno di solidarietà con i martiri tibetani all’interno del Tibet e per sollecitare immediate indagini della comunità internazionale, in particolare delle Nazioni Unite, dell’Unione Europea, dei governi e delle ONG, sulla reale situazione esistente in Tibet. Un nuovo controllo medico, eseguito in mattinata, aveva confermato il precario stato di salute dei tre attivisti che, poco dopo mezzogiorno, sono stati forzatamente ricoverati all’ospedale Ram Manohar Lohia. E’ stata rimossa anche la tenda allestita a Jantar Mantar che li ha ospitati nei venti giorni della loro protesta.
A nulla sono servite le implorazioni a consentire la prosecuzione dello sciopero della fame rivolte dai digiunatori agli agenti di polizia arrivati in gran numero alla tenda. Sono stati caricati sull’ambulanza e ricoverati al pronto soccorso dove, nonostante la determinazione dei tre attivisti a continuare la loro protesta, sono stati immediatamente sottoposti alle necessarie cure mediche. Il Tibetan Youth Congress ha reso noto che, nei prossimi giorni, porterà avanti tutte le attività in precedenza programmate inclusi gli incontri con i responsabili delle varie ambasciate straniere della capitale indiana.
Fonti: Phayul – Tibetan Youth Congress