IN CORSO A DHARAMSALA LA 2° ASSEMBLEA GENERALE DEL POPOLO TIBETANO

tibetan_meetingDharamsala, 26 settembre 2012. Sono iniziati ieri, 25 settembre, i lavori della Speciale Assemblea Generale del Popolo Tibetano convocata a quattro anni di distanza dal primo incontro avvenuto nel novembre 2008. Partecipano all’Assemblea 432 delegati provenienti da 26 diversi paesi di tutto il mondo. Nel suo discorso inaugurale, il presidente del Parlamento tibetano in esilio, Penpa Tsering, ha dichiarato che l’Assemblea è chiamata a discutere come e con quali mezzi i tibetani in esilio devono rapportarsi alla tragica situazione esistente in Tibet.

Cinquantuno bandiere tibetane, in omaggio ai martiri che si sono auto immolati all’interno del Tibet, sono state esposte nell’auditorium del Tibetan Children’s Village che ospita l’incontro. Penpa Tsering, nel ricordare il loro sacrificio, ha posto l’accento sulla gravità della situazione all’interno del Tibet in cui vige una legge marziale di fatto che fa assomigliare l’intero paese a un campo di prigionia al quale è negato l’accesso sia dei giornalisti indipendenti sia delle organizzazioni governative e non governative.

Rivolgendosi all’Assemblea, il Primo Ministro tibetano Lobsang Sangay – dallo scorso 20 settembre designato con il titolo di “Sikyong” (leader politico) anziché con il titolo di “Kalon Tripa” (Capo di Gabinetto) – ha ringraziato i leader e i parlamentari che in tutto il mondo si sono fatti promotori di risoluzioni e hanno sostenuto il popolo tibetano. Dopo aver lodato il “senso di stabilità” dei tibetani e dopo aver ribadito il proprio impegno a continuare la linea politica della Via di Mezzo, si è ancora una volta dichiarato pronto ad incontrare i rappresentanti di Pechino “in qualsiasi momento e in qualsiasi luogo” e ha annunciato la prossima nomina di “inviati speciali” con il compito di condurre i negoziati. La piena adesione alla politica della Via di Mezzo è risuonata anche nelle parole del presidente Penpa Tsering quando ha affermato che nel corso dell’Assemblea Speciale non è prevista alcuna discussione sull’adozione di nuove linee politiche e ha chiesto ai delegati di limitare i loro interventi alle questioni strettamente in agenda.

A questo proposito, il 24 settembre, nel corso della 4°sessione del 15° Parlamento, Penpa Tsering aveva dichiarato che, in un momento in cui la Cina osserva attentamente le mosse dei tibetani in esilio, “Dharamsala non deve mandare segnali politici contraddittori” e aveva definito “estremamente importante” far sapere alla Cina che “tutti i tibetani sono uniti” nel chiedere una genuina autonomia e non l’indipendenza.

Fonti: Phayul – The Tibet Post International