3 settembre 2012. Con una conferenza stampa on line è stata annunciata oggi la pubblicazione del rapporto “Tibet, una sfida per Xi Jinping”, curato da International Tibet Network, Australia-Tibet Council e Students for a Free Tibet. Mentre, in collegamento da Sidney, Londra e New York, i relatori presentavano il documento, a Dharamsala attivisti di Students for a Free Tibet India e della sezione regionale del Tibetan Youth Congress inscenavano una spettacolare manifestazione di protesta.
Il documento si rivolge direttamente a Xi Jinping il prossimo leader del Partito Comunista Cinese la cui XVIII assemblea si riunirà a Pechino il prossimo 8 novembre 2012. Nelle sue pagine il rapporto pone l’accento sul fallimento della linea politica del governo cinese e della sua dirigenza dopo 60 anni di occupazione del Tibet e invita Xi e la nuova generazione, la quinta al potere, di leader cinesi a prendere atto del fallimento e a trovare una soluzione al problema del paese.
“Le politiche della Cina in Tibet sono un fallimento” – recita un comunicato congiunto diramato da Students for a Free Tibet e dalla sezione regionale del Tibetan Youth Congress il cui presidente ha dichiarato: “Quattro generazioni di leader hanno tentato di fermare il dissenso dei tibetani con continui interventi repressivi e pretesi aiuti economici che, lungi dal produrre la stabilità che la dirigenza cinese vorrebbe, hanno invece esacerbato il malcontento e originato un vasto movimento di resistenza diffuso in tutto il paese”.
“Xi Jinping e la 5° generazione di leader cinesi possono risolvere la situazione del Tibet in modo pacifico o vedersi costretti a fronteggiare la crescente resistenza tibetana”, ha detto Dorjee Tsetan, direttore nazionale di Students for a Free Tibet-India. “La sfida di Xi Jinping è costituita da un popolo e una nazione il cui spirito di resistenza al governo cinese non è mai venuto meno fin da quando l’Esercito di Liberazione invase il Tibet sessant’anni fa”.
Il rapporto e la conferenza di presentazione al sito:
www.xijinping-tibetchallenge.org.
Fonti: ITN – SFT – TYC
Dal Tibet è intanto giunta notizia della morte di Jamyang Palden, il monaco di trentaquattro anni, immolatosi il 14 marzo a Rongwo – contea di Rebkong, Prefettura tibetana autonoma di Malho. Attorno alle 10.30 (ora locale), mentre i monaci erano riuniti in preghiera, Jamyang Palden aveva lasciato il monastero, si era recato nella vicina piazza Dolma, si era cosparso di benzina e si era dato fuoco. E’ deceduto la sera del 29 settembre nel suo monastero dove da sei mesi era curato e custodito dai monaci nel timore che le autorità cinesi potessero arrestarlo.
Ha un nome il cinquantaduesimo eroe tibetano immolatosi all’interno del Tibet, nella città di Zatoe, prefettura autonoma tibetana di Yushul, il 29 settembre 2012. E’ Yungdrung, un giovane di 27 anni, deceduto in seguito alle gravissime ustioni riportate.