ULTIM’ORA: UNA NUOVA AUTOIMMOLAZIONE IN TIBET

Tsebhe

Dharamsala, 12 gennaio 2013. Un nuovo caso di autoimmolazione in Tibet: Tsebhe, un giovane di 22 anni, si è dato fuoco oggi, attorno alle ore 13.00, ora locale, a Kyenang, un villaggio della regione di Amchok, contea di Sangchu, in Amdo. Fonti in esilio riferiscono che Tsebhe è deceduto sul luogo della protesta. La popolazione del luogo è riuscita a impedire che la polizia cinese si impossessasse dei suoi resti.

Con la morte di Tsebhe, sale a novantasei il numero delle autoimmolazioni consumatesi in Tibet. L’ultimo caso si era verificato poco più di un mese fa, il 9 dicembre 2012, con la morte di Bhenchen Kyi, una studentessa di 17 anni. Proprio in questi giorni diversi osservatori e sostenitori della causa tibetana si interrogavano sulle diverse, possibili cause della repentina interruzione dei casi di autoimmolazione, 40 tra il 20 ottobre e il 9 dicembre 2012 con un picco di 28 immolazioni nel solo mese di novembre in coincidenza con il XVIII Congresso del Partito comunista a Pechino.

Questa cadenza fa pensare che i tibetani portino a compimento il loro atto estremo di protesta in coincidenza di date o avvenimenti particolarmente emblematici o significativi, quali, appunto, il Congresso del Partito, il capodanno tibetano o l’anniversario della sollevazione di Lhasa. D’altro canto, è possibile che le ferree misure adottate da Pechino per impedire le immolazioni, incluse le minacce ai familiari dei “pawo”, gli eroi tibetani, e il black out quasi totale imposto alle informazioni e ai mezzi di comunicazione abbiano sortito qualche effetto. Purtroppo, è difficile sapere cosa sta veramente accadendo in Tibet.

Fonti: Phayul – Tibet Post