Dharamsala, 28 gennaio 2013. Il 27 gennaio le autorità cinesi hanno tratto in arresto un monaco tibetano che aveva inscenato una manifestazione di protesta nel centro di Sertha, nel Tibet orientale. Phuntsok Jugney, vent’anni, aveva chiesto il ritorno del Dalai Lama e gridato slogan contro il governo cinese. Mentre si avvicinava alla città aveva inoltre lanciato dei volantini e fatto sventolare bandiere di preghiera.
Almeno trenta addetti alla sicurezza, subito accorsi, lo hanno circondato, incappucciato e portato via. Sembra sia stato anche picchiato. Phuntsok, monaco del monastero Ghephel Ling di Sertha, ha dato vita alla sua protesta nello stesso luogo in cui il 26 novembre 2012 si era auto immolato Wangyal, uno studente tibetano di vent’anni della cui sorte non si hanno notizie certe.
Il 26 gennaio, due tibetani, Lorang Konchok – 40 anni – e suo nipote Lorang Tsering -31 anni – sono comparsi in giudizio sotto l’accusa di “omicidio intenzionale” per aver istigato all’autoimmolazione otto persone delle quali almeno tre avrebbero portato a compimento il loro gesto. Lorang Konchok, ritenuto responsabile dell’immolazione di due tibetani, è altresì accusato di essere in contatto con un non specificato gruppo indipendentista legato alla figura del Dalai Lama.
Fonti: Tibet Post – Phayul