CINA: SI MOLTIPLICANO IN TUTTO IL PAESE GLI ARRESTI DEGLI ATTIVISTI

Xu

New York, 2 settembre 2013. Secondo Human Rights Watch, il governo cinese ha avviato un giro di vite a livello nazionale contro ogni forma di dissenso nei confronti del regime a partito unico. Dal febbraio 2013, il governo ha arbitrariamente arrestato almeno 55 attivisti, ha preso in custodia critici e opinionisti di spicco, ha aumentato i controlli sui mezzi di comunicazione sociale, sulla libertà di espressione in rete e sull’attivismo pubblico, riducendo considerevolmente lo spazio a fatica conquistato dalla società civile cinese nel corso di questi ultimo anni.

“Il governo cinese ha intrapreso un’intensa repressione nei confronti di coloro che fanno parte del Consiglio per i Diritti Umani, l’organismo deputato a proteggere persone perseguitate” ha dichiarato Sophie Richardson direttore HRW in Cina. “L’arresto di ogni pacifico attivista mina ulteriormente l’immagine del governo cinese in patria e all’estero.”

Diciassette degli attivisti arrestati nei mesi scorsi avevano partecipato al “Movimento dei Nuovi Cittadini”, una piattaforma pacifica dei diritti civili che rifiuta l’autoritarismo e promuove la libertà, la giustizia, l’uguaglianza e lo Stato di diritto.  In tutto il paese, il Movimento organizza una serie di attività tra le quali una campagna su scala nazionale per la divulgazione del patrimonio dei funzionari pubblici come mezzo per frenare la corruzione e promuove riunioni mensili per un confronto di idee e promuovere un movimento di solidarietà sempre maggiore.

Il 2 agosto 2013, la Procura di Stato ha decretato l’arresto formale di Xu Zhiyong, (nella foto) l’attivista più noto e considerato la forza intellettuale del Movimento dei Nuovi Cittadini. Xu era stato incarcerato il 16 luglio con l’accusa di “aver riunito persone e turbato l’ordine pubblico”, anche se di fatto si trovava agli arresti domiciliari dal mese di aprile. Se condannato, Xu rischia fino a cinque anni di carcere.

Xu, 40 anni, docente di legge presso l’Università di Pechino delle Poste e Telecomunicazioni, si è distinto nell’emittente televisiva CCTV come uno dei “top ten” che si battono per i diritti umani in Cina. Nel 2009 fu costretto a sciogliere il centro di assistenza legale che aveva contribuito a creare, l’Open Constitution Initiative, poi la polizia lo arrestò con un collega accusandolo di evasione fiscale.

“Xu Zhiyong è uno degli attivisti più importanti tra quelli che hanno contribuito alla nascita in Cina del “Movimento al Diritto di Difesa”, sorto nel 2003″, ha dichiarato Sophie Richardson. “Mentre l’atteggiamento cauto mantenuto finora da Xu ha contribuito a mantenerlo lontano dalla prigione negli ultimi dieci anni, il suo recente arresto indica che anche l’adozione di strategie ritenute sicure non risparmieranno gli attivisti da gravi conseguenze”.

Gli altri 38 attivisti arrestati recentemente sono stati presi in custodia sotto l’accusa di aver organizzato e partecipato a diverse azioni collettive pubbliche, non direttamente legate al Movimento dei Nuovi Cittadini. Molti sono stati accusati di reati quali la “riunione di folle per turbare l’ordine” e “creare disordini”. Di questi, 16 sono stati rilasciati, alcuni su cauzione. Ma un certo numero di attivisti detenuti sono stati accusati di crimini più gravi quali la “sovversione” o l’“incitamento alla sovversione”.” L’incitamento alla sovversione può essere punito con una pena che prevede fino a 15 anni di carcere, mentre per il reato di “sovversione” è previsto il carcere a vita.

Tra i detenuti figura Guo Feixiong, un quarantesettenne avvocato di Guangzhou arrestato il giorno 8 agosto per “aver riunito folle con l’intento di turbare l’ordine pubblico.” La polizia ha negato a Guo l’assistenza legale asserendo che il suo caso riguarda la sicurezza nazionale. A parte la questione del diritto all’assistenza legale, gli avvocati di Guo sono preoccupati perché la mancata presenza dei difensori aumenta la possibilità che l’imputato sia sottoposto a tortura. Guo ha subito la tortura durante la sua precedente detenzione tra il 2006 e il 2011.

Il giro di vite sul dissenso coincide con l’attuazione della linea dura presa dalla dirigenza Xi Jinping negli ultimi mesi, in netto contrasto con quanto affermato da Xi all’inizio della sua presidenza, nel mese di marzo, quando promise di “difendere la Costituzione e lo Stato di Diritto” e “ascoltare sempre la voce del popolo.”

Nel mese di aprile, l’ufficio del Comitato Centrale del Partito comunista cinese ha diramato una direttiva interna in cui si afferma che il Partito deve eliminare le “sette correnti sovversive” presenti nella Cina di oggi tra cui figurano coloro che sostengono la “democrazia costituzionale occidentale”, i “valori universali”, come i diritti umani, la società civile, e i “valori della stampa occidentale”….(…)

Fonte: Human Rights Watch, 30 agosto 2013

http://www.hrw.org/news/2013/08/30/china-nationwide-arrests-activists-critics-multiply