GINEVRA: USA ED EUROPA CHIEDONO ALLA CINA DI RISPETTARE I DIRITTI UMANI IN TIBET

HRCDharamsala, 20 settembre 2013. Nel corso della 24° sessione della Commissione per i Diritti Umani, iniziata a Ginevra il 9 settembre, l’Unione Europea, alcuni suoi stati membri – tra i quali la Germania, la Repubblica Ceca, l’Austria e il Regno Unito – e gli Stati Uniti hanno sollevato la questione del rispetto dei diritti umani in Tibet. La sessione dell’HRC (in una foto di repertorio) si concluderà il giorno 27 settembre.

L’Unione Europea ha espresso la propria preoccupazione per il ricorso all’uso della forza contro pacifici dimostranti sia nelle regioni tibetane sia nello Xinjiang e ha chiesto al governo cinese di rispettare i diritti di libertà d’espressione, di assemblea e di associazione delle minoranze. Gli Stati Uniti hanno – tra l’altro – posto l’accento sulla censura esercitata sui mezzi d’informazione e su internet ed hanno segnalato i crescenti casi di arresto, scomparsa e detenzione illegale di attivisti, giornalisti e leader religiosi.

La Germania ha chiesto alla Cina di indagare sulle ragioni prime delle autoimmolazioni e di rispettare i diritti religiosi e culturali del popolo tibetano. Ha chiesto inoltre di facilitare la visita in Tibet dell’Alto Commissario ONU per i Diritti Umani. Il Regno Unito ha rilevato l’importanza che la Cina garantisca i diritti – previsti dalla Costituzione – di libertà di assemblea e di manifestazione.

Esercitando il suo diritto di replica, la Cina ha affermato che le accuse di Stati Uniti, Unione Europea, Regno Unito e di alcune organizzazioni non governative sono senza fondamento e politicamente motivate. Ha riaffermato che la Costituzione cinese garantisce pienamente la libertà d’espressione pur nel rispetto della legge da parte dei cittadini. Ha concluso asserendo che le attività violente e “criminali” dei tibetani sono state istigate da elementi separatisti con chiari intenti politici.

Fonte: The Tibet Post International