PUBBLICATO IL PAPPORTO ANNUALE PER IL 2013 SUI DIRITTI UMANI IN TIBET. APPELLO DI ITN PER LA LIBERAZIONE DI XU ZHIYONG

22 gennaio 2014. Il Centro Tibetano per I Diritti Umani e la Democrazia (TCHRD) ha pubblicato in data 20 gennaio il rapporto annuale per il 2013 sulla situazione dei diritti umani in Tibet. Una speciale sezione (Gulags of Tibet) è dedicata all’analisi del sistema della Ri-Educazione Attraverso il Lavoro all’interno del paese. Il rapporto esamina inoltre in modo esaustivo la questione del trasferimento della popolazione nomade.

A questo proposito, il rapporto afferma che i nomadi tibetani sono stati in gran parte obbligati “a lasciare le loro terre d’origine e trasferiti in aree urbane contro la loro volontà e senza adeguate misure di compensazione: i nomadi ricevono molto meno dei migranti cinesi in termini di sussidi e di sostegno nella ricerca di un lavoro”. Secondo il TCHRD la politica dei trasferimenti ha il suo fondamento nel desiderio del governo cinese di sfruttare le ricche risorse minerarie reperibili nei territori dei nomadi. “Le compagnie minerarie statali” – si legge – “hanno già iniziato ad estrarre dalle aree storicamente abitate dalle popolazioni nomadi minerali preziosi quali il litio, il rame, l’oro e il petrolio”.

Il rapporto denuncia inoltre la violenta repressione di ogni forma di manifestazione pacifica, le detenzioni arbitrarie, le limitazioni alla libertà di movimento e le vessazioni a danno degli artisti e degli intellettuali. Molte delle direttive politiche poste in atto dalla Cina hanno provocato danni irreversibili alla cultura e all’ambiente del Tibet. Il Centro Tibetano per i Diritti Umani e la Democrazia rende noto che nel 2013 il numero accertato dei prigionieri politici in Tibet ammonta a 896 e che, nel corso dell’anno in esame, sono stati arrestati e condannati 119 tibetani. Dal 2009 si contano 125 casi di autoimmolazione, 27 nel solo 2013. “I durissimi interventi contro gli autoimmolati e i loro familiari e amici non hanno tuttavia prodotto i risultati sperati: anziché generare armonia e stabilità, la repressione non fa che rinfocolare il risentimento dei tibetani”.

Il TCHRD apprezza l’abolizione del sistema della Ri-Educazione Attraverso il Lavoro annunciata da Pechino nel dicembre 2013, ma ritiene prematura ogni certezza sulla sua effettiva attuazione. “Fino a quando non saranno intrapresi passi concreti” – ha detto Tsering Tsomo, Direttrice del Centro – “prevarrà lo scetticismo”.

 

L’appello di ITN al governo cinese

International Tibet Network, la coalizione di 190 gruppi di tutto il mondo a sostegno al Tibet, ha chiesto in data odierna al governo cinese il rilascio di Xu Zhiyong, un attivista cinese per i diritti umani che nel dicembre 2012 si era espresso a favore del Tibet. ITN ha inoltre chiesto alla Cina di ritirare tutte le accuse “politicamente motivate” a lui imputate. In un articolo intitolato “Tibet is Burning” pubblicato sul New York Times nel dicembre 2012, Xu descrisse i suoi tentativi di rendere visita ai familiari di Nangdrol, uno degli autoimmolati tibetani, per porgere loro le proprie condoglianze. Scrive Xu: “Mi dispiace constatare che noi cinesi han restiamo in silenzio mentre Nangdrol e i suoi compagni tibetani stanno morendo per la libertà. Siamo noi stessi delle vittime in quanto ci estraniamo, non lottiamo, coltiviamo sentimenti di odio e distruzione”. Xu Zhiyong, che nel 2012, assieme ad altri cinque attivisti, aveva lanciato il “Movimento dei Nuovi Cittadini”, era nel mirino della polizia cinese per “riunioni di gruppo e disturbo dell’ordine in luogo pubblico”.

 

Fonti: Phayul – Tibet Sun