19 marzo 2014. Ondata di arresti nella Contea di Sog (nella foto) – prefettura di Nagchu – nella parte orientale della cosiddetta Regione Autonoma Tibetana, al confine con il Qinghai. Cinque tibetani, tre laici e due monaci, sono stati tratti in arresto il 6 marzo con l’accusa di aver divulgato fotografie e informazioni sull’attuale situazione all’interno del Tibet. Non si hanno notizie circa il luogo della loro detenzione.
Due giovani monaci del monastero di Drilda sono stati arrestati il 13 marzo perché sospettati di avere dipinto scritte indipendentiste su masse rocciose nelle vicinanze di un ponte di ferro a Tridu. La frase “Il Tibet è una nazione indipendente”, scritta a grandi lettere in lingua tibetana e in colore rosso, ha richiamato l’attenzione e l’intervento delle forze dell’ordine che hanno fermato i due monaci, sospettati perché tornati in ritardo al monastero dopo essersi recati in città per alcuni acquisti. Sono stati rinchiusi nel carcere della contea di Sog. Il ponte è ora sorvegliato dalla polizia mentre alcune centinaia tra poliziotti cinesi e appartenenti a forze paramilitari presidiano la città di Trido.
E’ del 15 marzo la notizia della detenzione senza processo per oltre un anno di un tibetano, Gawa Sangpo, residente nella contea di Sog, arrestato nel gennaio 2013 per avere scritto in una lettera appello le seguenti parole: Sua Santità il Dalai Lama è il mio Lama e gli sono devoto, il mio leader è Lobsang Sangay e il Tibet è una nazione indipendente”. Durante la detenzione, Gawa è stato torturato e si trova ora in precarie condizioni di salute. Secondo alcune fonti, Gawa si sarebbe detto dispiaciuto per non essere riuscito a darsi la morte con il fuoco e ad issare la bandiera tibetana sul tetto del Potala
Fonti: Tibet Post – Radio Free Asia – Phayul |