UNA MONACA TIBETANA SI AUTOIMMOLA NELLA PROVINCIA DEL KHAM

Contea_di_bathang31 marzo 2014. Una monaca tibetana si è autoimmolata sabato 29 marzo nelle adiacenze del monastero di Ba Choede, nella Contea di Bathang (nella foto), prefettura di Kardze, provincia del Kham. Ne ha dato notizia Kalsang Gyaltsen, un parlamentare dell’Amministrazione Centrale Tibetana. “La donna si è data fuoco attorno alle 15.00, ora locale, mentre compiva la circumambulazione del monastero”, ha dichiarato Gyaltsen a Radio Free Asia”. Solo in data odierna si sono conosciute le sue generalità: si chiama Dolma e ha 31 anni.

I tibetani vicini alla monaca hanno immediatamente spento le fiamme e hanno provveduto al suo ricovero in ospedale, subito presidiato dalla polizia cinese che impedisce ai famigliari e agli amici della religiosa di entrare per farle visita. In tutta la Contea le comunicazioni sono state interrotte. Sotto sorveglianza anche il monastero. Con questa nuova immolazione sale a 130 il numero degli eroi tibetani che, dal 2009, si sono dati fuoco all’interno del Tibet in segno di protesta contro l’occupazione cinese invocando la libertà e il ritorno del Dalai Lama.

Ancora una volta la Cina ha esplicitamente rifiutato di confrontarsi con il leader spirituale tibetano e il governo in esilio sulla proposta politica della Via di Mezzo per la soluzione del problema del Tibet. Il 27 marzo, in un discorso trasmesso alla televisione di stato, il presidente della cosiddetta Regione Autonoma, Losang Gyaltsen, ha dichiarato che quello del Dalai Lama è un “approccio camuffato” che in realtà mira all’indipendenza del paese. “Per il Tibet non vi può essere indipendenza o una semi-indipendenza e neppure un’indipendenza camuffata”, ha dichiarato Losang. Ha inoltre aggiunto che la battaglia della Cina contro “le forze occidentali” e la “cricca del Dalai Lama” è importante per garantire l’unità contro il separatismo, la democrazia contro l’autoritarismo e il progresso contro l’arretratezza. Il presidente della TAR, in piedi accanto alla bandiera cinese, ha parlato in occasione del 55° anniversario della “liberazione dei servi tibetani”, ricorrenza che la Cina celebra dal 2009.

Fonti: Radio Free Asia – Voice of America – Phayul