XI JINPING IN INDIA: LE PROTESTE DEI TIBETANI

Protesta_a_Delhi_sett._Xi18 settembre 2014. Numerose manifestazioni di protesta dei tibetani hanno scandito la visita del presidente cinese Xi Jinping in India, accolto al suo arrivo ad Ahmedabad dal governatore del Gujarat e dal Primo Ministro Modi. Nella giornata di ieri, mentre Xi Jinping e Modi si facevano fotografare nella stanza di Gandhi, nel Sabarmati Ashram, e lo scrittore attivista tibetano Tenzin Tsundue veniva arrestato dalle forze di sicurezza, i tibetani esprimevano la loro protesta presso l’ambasciata cinese di New Delhi.

Dieci attivisti del Tibetan Youth Congress sono stati fermati e sono tuttora tenuti in custodia presso la stazione di polizia di Chanakyapuri. Completamente isolato l’insediamento tibetano di Majnu ka Tila dove centinaia di tibetani sono scesi nelle strade dopo che era loro stato impedita una marcia di protesta da Ram Lila Maidan a Jantar Mantar. “Ridateci il Tibet”, “Tibet libero” gli slogan urlati dai manifestanti.

Oggi, secondo giorno della visita, mentre a Rajghat Xi e la moglie deponevano una corona di fiori sulla tomba di Gandhi, un attivista tibetano è salito su un trasmettitore della televisione, nel sud della capital, portando con sé una bandiera del Tibet. Alle 10 del mattino, quattro attivisti del Movimento Students for a Free Tibet hanno dispiegato dei grandi striscioni con la scritta “Xi, libera il Tibet adesso”, proprio nelle vicinanze dell’hotel dove il presidente è ospitato. Un altro attivista si è incatenato alla base di un pilone dell’elettricità gridando: “L’indipendenza del Tibet è la sicurezza dell’India”. Nel pomeriggio, quattordici manifestanti hanno bloccato la strada dove si trova l’edificio nel quale era in corso l’incontro tra Xi Jinping e Modi. Indossavano T-shirt con la scritta “Free Tibet” , sventolavano bandiere tibetane e gridavano slogan contro i crimini commessi da Xi in Tibet. Sono stati arrestati e sono tenuti in custodia dalla polizia.

“Xi mente spudoratamente circa la crisi in Tibet” – ha dichiarato Dorjee Tseten, direttore della sezione Asia di Students for a Free Tibet. “Solo nello scorso mese la polizia cinese ha ucciso cinque tibetani che protestavano pacificamente contro l’arresto del loro capo villaggio a Dema, nel Tibet orientale. Noi dobbiamo dire la verità perché intere città e villaggi sono presidiati militarmente dall’esercito cinese”.

Fonti: Indiatoday – Students for a Free Tibet – Friends of Tibet