2 ottobre 2014. Il Summit Mondiale dei Premi Nobel per la Pace non si terrà in Sudafrica. La notizia della cancellazione è stata data ieri dal Premio Nobel Jodi Williams, in questi giorni a Dharamsala per partecipare a un evento organizzato per celebrare il 25° anniversario del conferimento del Nobel per la Pace al Dalai Lama. La riunione dei Nobel avverrà in una nuova sede la cui località sarà resa nota nei prossimi giorni.
“Siamo orgogliosi che il Summit sia stato cancellato dopo le proteste seguite al rifiuto da parte del governo di Pretoria di concedere il visto di ingresso in Sudafrica al Dalai Lama”, ha dichiarato il Premio Nobel per la Pace 1997. “Anche altri Nobel hanno elevato le loro proteste per l’esclusione del Dalai Lama. Sono qui per imparare da Sua Santità che per oltre cinquant’anni ha condotto una lotta non violenta e spero, un giorno, di potervi parlare da un Tibet libero”, ha aggiunto Jodi Williams.
Sei Premi Nobel per la Pace, tutte donne, avevano i giorni scorsi annunciato la loro volontà di boicottare il Summit di Cape Town. Assieme a Jody Williams, coordinatrice della Campagna Internazionale per la Messa al Bando delle Mine anti-Uomo, insignita del Nobel per la Pace nel 1997 , a Shirin Ebadi, primo giudice donna in Iran, perseguitata e incarcerata dopo la rivoluzione Komeinista del 1979, insignita del Nobel per la Pace nel 2003, e all’attivista liberiana Leymah Gbowee, fondatrice della Gbowee Peace Foundation, Premio Nobel per la Pace 2011, aveva declinato l’invito anche la rappresentante della Campagna per la Messa al Bando delle Mine anti Uomo l’organizzazione a sua volta insignita del Nobel nel 1977. Nei giorni successivi altri due Premi Nobel per la Pace (ancora una volta due donne) avevano annunciato di voler boicottare il Summit del Sudafrica: la giornalista yemenita Tawakkol Karman e l’attivista nord irlandese Mairead Maguire.
Rispondendo all’appello lanciato dal Tibetan National Congress, numerosi politici, intellettuali e artisti di tutto il mondo avevano firmato la petizione “Boycott or Rilocate”, in cui si chiedeva che il Summit fosse boicottato o organizzato in un diverso paese.
In un comunicato stampa, il Tibetan National Congress ha espresso la sua più profonda gratitudine ai Premi Nobel che si sono schierati dalla parte della giustizia contro i diktat del governo cinese, “l’unico regime al mondo che attualmente detiene in carcere un Premio Nobel per la Pace”.
“La presa di posizione dei Nobel per la Pace testimonia la forza degli ideali universali di libertà sostenuti dal Dalai Lama e il potere delle azioni concertate volte a contrastare le arroganti posizioni del governo cinese”, prosegue il comunicato.
“Gli organizzatori del Summit devono ora rendere noto il nome del luogo dove si terrà il Summit. Noi abbiamo suggerito Roma, la città che ha già ospitato otto Summit dei Nobel. Riteniamo tuttavia che per il futuro, una volta che il governo del Sudafrica avrà messo gli interessi del suo popolo al di sopra degli interessi del regime di Pechino, il Summit si potrà nuovamente svolgere a Cape Town”.
Fonti: IANS/Tibetnetwork – Tibetan National Congress
COMUNICATO DELL’ASSOCIAZIONE ITALIA-TIBET
L’Associazione Italia-Tibet esprime la propria soddisfazione per decisione degli organizzatori di cancellare il Summit dei Premi Nobel per la Pace programmato dal 13 al 15 ottobre in Sudafrica e di trovare una sede alternativa per il prestigioso evento.
Consideriamo questa decisione una importante vittoria di quanti, in nome dei valori fondamentali della libertà e della giustizia, si sono opposti alla decisione del governo di Pretoria che, cedendo alle pressioni della Cina, aveva rifiutato il visto d’ingresso nel paese al Dalai Lama impedendo al leader spirituale tibetano di prendere parte al Summit. La coraggiosa presa di posizione di ben sei Premi Nobel per la Pace e la straordinaria risposta all’appello “Boycott or Relocate” lanciato dal Tibetan National Congress e sottoscritto in poco più di due settimane da oltre diecimila persone hanno dimostrato che la volontà comune e l’azione congiunta possono avere la meglio sull’arroganza del governo di Pechino che, ancora una volta, si è ritenuto in diritto di condizionare con il ricatto le libere scelte di un Paese.
L’Associazione Italia-Tibet, che ha fatto proprio e divulgato l’appello del Tibetan National Congress, sostenuto da TibetNetwork e da Students for a Free Tibet, ringrazia vivamente quanti in Italia – simpatizzanti, artisti, intellettuali e politici – hanno collaborato alla vittoriosa campagna firmando la petizione e contribuendo a rendere possibile un successo per tutti noi fonte di legittimo orgoglio e incoraggiamento a proseguire nel nostro lavoro.
Associazione Italia-Tibet
2 ottobre 2014
IL COMUNICATO UFFICIALE DEL WORLD SUMMIT OF NOBEL PEACE LAUREATES
For further details please contact Navdip@nobelforpeace-summits.org
2 ottobre 2014