TIBETANI PREGANO PER IL RILASCIO DI TENZIN DELEK RINPOCHE HONG KONG: DURO ATTACCO DELLA POLIZIA AI DIMOSTRANTI

Preghiere_per_T.D.R15 ottobre 2014. I tibetani della cittadina di Golok, nella Contea di Lithang – Prefettura Autonoma Tibetana di Kardze – si sono riuniti in preghiera per rendere omaggio e chiedere la liberazione di Tenzin Delek Rinpoche, il religioso molto amato dalla comunità locale per le sue attività filantropiche e per la strenua difesa dei valori tradizionali della cultura tibetana.

Arrestato nell’aprile 2002 con l’accusa di aver compiuto attentati e attività separatiste,  fu condannato alla pena capitale. Con lui fu arrestato anche Lobsang Dhondup, un ex monaco la cui esecuzione fu immediata. La condanna di Tenzin Rinpoche fu commutata, nel dicembre 2009, nell’ergastolo. In carcere ormai da 12 anni, ha sempre protestato la sua innocenza e l’estraneità ai fatti imputatigli.

Un profugo residente in India, in contatto con gli abitanti del luogo, ha fatto sapere che i tibetani della Contea di Lithang si sono riuniti in preghiera davanti a uno stupa sul quale erano stati posti due grandi ritratti raffiguranti Tenzin Delek e il Dalai Lama. Senza riuscire a trattenere le lacrime hanno offerto le loro preghiere per la sua liberazione e hanno ricordato l’operato e la gentilezza di Rinpoche nei confronti di tutta la popolazione definendo senza fondamento le accuse a lui rivolte dalle autorità cinesi e dall’allora capo della sicurezza Zhou Yongkang, ora ai vertici del Partito Comunista.

Nonostante fosse a conoscenza dell’evento, che ormai si celebra ogni anno, la polizia locale non è intervenuta.

Hong Kong: duro attacco della polizia ai dimostranti.

 

Hong_Kong_15_ottobre15 ottobre 2014. Nelle prime ore del mattino la polizia di Hong Kong, armata di bastoni e spray urticanti, ha violentemente attaccato i dimostranti pro-democrazia che da due settimane occupano le strade della città chiedendo libere elezioni. Un muro di poliziotti, in tenuta antisommossa, ha infierito e picchiato violentemente gli studenti e gli esponenti di Occupy Central nel tentativo di smantellare le barricate erette lungo la Lung Wo Road, l’arteria vicina agli edifici governativi.

 

Un manifestante è stato picchiato per quattro minuti sotto gli occhi delle telecamere ed è stato ricoverato all’ospedale. Quarantacinque persone – 37 uomini e 8 donne – sono state arrestate con l’accusa di “raduno illegale”. Riferisce AsiaNews che fra coloro che sono stati malmenati dai poliziotti vi sono anche membri del gruppo Human Rights Monitor (HRM), con elmetto e divisa per farsi riconoscere. Il direttore di HRM, Law Yuk-kai, sostiene che in questo modo la polizia ha violato accordi internazionali, che garantiscono agli osservatori per i diritti umani il diritto di assistere alle scene di scontro.

Nel giro di un’ora la strada è stata sgomberata. Già ieri la polizia aveva liberato alcuni passaggi per permettere il traffico a Queensroad e Causeway Bay, ma rimangono ancora centinaia di dimostranti ad Admiralty e Mong Kok. All’inizio della protesta, quando la polizia ha attaccato con violenza un gruppo di studenti, centinaia di migliaia si sono riversati nelle strade a sostegno di Occupy.

Intanto in Cina le autorità hanno tratto in arresto dozzine di persone che hanno manifestato il loro sostegno al movimento pro-democrazia di Hong Kong. Tra esse, l’intellettuale e attivista cinese Guo Yushan, prelevato dalla sua abitazione la mattina del 9 ottobre. Nelle ultime due settimane sono state arrestate o non si hanno più notizie di oltre 50 persone. Il portavoce del Ministero degli Esteri, Hong Lei, ha dichiarato di non essere a conoscenza degli arresti ma che la Cina, per proteggere l’ordine pubblico e la sicurezza sociale, prenderà provvedimenti contro coloro che infrangeranno la legge.

Fonti: Radio Free Asia – Phayul – AsiaNews – VOANews