6 novembre 2014. Il Partito Comunista ha annunciato che saranno adottate severe misure punitive nei confronti dei funzionari governativi che mostrano di seguire o nutrire simpatie per il Dalai Lama. Le autorità della cosiddetta Regione Autonoma Tibetana (TAR) si sono così espresse al termine di un’ispezione condotta dalla Commissione Centrale per la Disciplina guidata da Ye Dondsong, capo del nucleo ispettivo.
“Alcuni funzionari non hanno una ferma posizione politica e sono coinvolti in seri casi di corruzione”, ha affermato Ye chiedendo che il governo regionale si concentri sulla neutralizzazione delle forze separatiste e sul mantenimento della stabilità sociale.
Commentando i risultati dell’ispezione, Chen Quanguo, capo del Partito Comunista nella TAR (nella foto), ha affermato che le campagne anti separatiste devono essere rafforzate e che saranno severamente puniti sia i funzionari corrotti sia i funzionari che ancora seguono il Dalai Lama o sostengono il separatismo. Allo stesso modo si è espresso Xiong Kunxin, un professore della Minzu University of China. “Alcuni funzionari simpatizzano ancora per il Dalai Lama e sostengono le sue attività separatiste, indipendentemente dalla loro credenza religiosa” – ha dichiarato. “Chiedono un alto grado di autonomia per allontanare il popolo Han. Questa gente non può essere tollerata”.
In risposta alle affermazioni della dirigenza del Partito Comunista, Dicki Chhoyang, Ministro del Dipartimento Informazioni e Relazioni Internazionali dell’Amministrazione Centrale Tibetana, ha così dichiarato: “Le minacce formulate nei confronti dei funzionari che rispettano il Dalai Lama mostrano che, dopo tutto, la situazione in Tibet non è quella che i cinesi vogliono far credere. L’Amministrazione Centrale Tibetana condanna ogni misura repressiva all’interno del Tibet: la repressione incita alla resistenza vanificando i tentativi di stabilizzazione della Regione tibetana, obiettivo del governo cinese”.
Fonte: The Tibet Post International