2 marzo 2015. Le autorità cinesi della Contea di Rebkong, nella Regione dell’Amdo, hanno reso pubblico un elenco (nella foto) di venti “attività illegali connesse all’indipendenza del Tibet” punibili con pesanti sanzioni previste dalla legge. L’elenco, ricevuto da una fonte tibetana e diffuso il 25 febbraio da Tibet Post International, comprende la pubblicazione e la diffusione di articoli, libri, video e materiale audio “con scopi separatisti o contrari alla legge cinese”.
Sono considerati – tra l’altro – illegali l’incitamento o l’elogio di azioni estreme quali le autoimmolazioni; striscioni, poster, volantini o discorsi inneggianti all’indipendenza del Tibet; le organizzazioni e le attività costituite o svolte in nome della preservazione della lingua, dell’ambiente o dell’istruzione; l’uso dei social media quali veicolo per la diffusione di immagini e file audio o video indipendentisti nonché di informazioni che possano mettere a rischio l’unità nazionale o fomentare dimostrazioni e divisioni etniche; possedere foto del Dalai Lama o immagini di persone che, in un luogo pubblico, manifestano a favore dell’indipendenza; fornire informazioni a gruppi separatisti al di fuori del Tibet; Viaggiare legalmente o illegalmente al di fuori dei confini dello stato per prendere parte a eventi religiosi; leggere, ascoltare o vedere giornali, radio o stazioni televisive diffusi da gruppi esterni; mantenere contatti con le forze separatiste.
Chiunque violi queste direttive sarà punito secondo la legge. Chi si lascerà coinvolgere da altri in queste attività illegali sarà ri-educato e “aiutato” a riconoscere le conseguenze di tali azioni: sarà posto sotto sorveglianza e i suoi movimenti saranno limitati. I famigliari delle persone a capo di attività illegali saranno privati di ogni forma di assistenza sociale.
Dal 25 al 27 febbraio, centinaia di nomadi tibetani di ogni età si sono riuniti nel cortile del monastero di Dzamthang’s Choje, a Dzekar Lhamo Thang, nell’area of Ngaba (Sichuan) per promuovere i valori nazionali e culturali tibetani e assicurare l’armonia tra la popolazione. Si sono impegnati ad osservare buone regole di comportamento all’interno delle rispettive comunità come, ad esempio, a non uccidere, rubare, giocare d’azzardo.
Fonti The Tibet Post International – RFA