IL 16 GIUGNO LA PRIMA A ROMA
IL PRIMO FILM CORTOMETRAGGIO SULLE AUTOIMMOLAZIONI IN TIBET
Dal 2008 ad oggi in Tibet 141 persone, laici, monaci e monache, per lo più giovani, si sono auto immolati dandosi fuoco dopo essersi cosparsi di cherosene per protestare contro l’’occupazione da parte della Cina e il genocidio culturale che, dal 1950, il Paese delle Nevi subisce nella pressoché totale indifferenza del resto del mondo.
Sul doloroso e drammatico fenomeno sono stati realizzati diversi documentari e servizi giornalistici.
Sons of Tibet” è il primo cortometraggio che viene realizzato per raccontare il dramma interiore che ha spinto Lhamo Kyab, un giovane pastore di vent’anni sposato con due figli, a diventare il 58° tibetano a bruciarsi vivo: 12 ottobre del 2012, nei pressi del monastero di Bora, prefettura di Xiahe, Gansu.
Il film è diretto dal giovane regista Pietro Malegori che ha già al suo attivo numerosi lavori tra cui “”A Glance at Freedom”” girato a New York con attori tibetani e ambientato in Tibet durante i giochi olimpici del 2008 a Pechino. La sceneggiatura è stata scritta da Elia Adami con cui Malegori collabora da diversi anni.
Interprete principale è l’’attore coreano Yoon C. Joyce ( Actors Studio NY, “Gangs of New York” – “Kundun” “Said” – “Ti amo in tutte le lingue del mondo -”…etc).
Sul set del film si vedono lavorare insieme attori tibetani e cinesi.
Tra gli altri, Chony Kuntsang, Sangpo Tenzin, Dolma Dorjee…… i fratelli cinesi Andrea e Sandro Hu.
Il film è girato negli Abruzzi e in Piemonte.
Sons of Tibet” è prodotto dalla Associazione Italia-Tibet con il supporto della Tibet House Foundation di Brescia e la collaborazione della Casa del Tibet di Votigno di Canossa e della Comunità Tibetana in Italia.
A quarantaquattro anni dal primo film di Liliana Cavani ““Milarepa”” ( il mistico tibetano spesso paragonato al nostro San Francesco ) girato interamente a Castelluccio e nei monti Sibillini, un regista italiano ambienta di nuovo nei nostri incredibili Appennini un film che ci parla dell’’ affascinante e ora non più tanto lontano Tetto del Mondo. Il tema è ancora la spiritualità ma, questa volta, si parla una spiritualità vessata e impossibile da vivere e che porta il protagonista del film a sacrificare la sua vita per la libertà del suo Paese.
Per Informazioni
Associazione Italia-Tibet