21 settembre 2015. Si conclude oggi al monastero di Kumbum, nella regione nord orientale dell’Amdo, l’iniziazione di Kalachakra, la “Ruota del Tempo”, una delle più importanti cerimonie della religione buddhista. Migliaia di devoti (nella foto) sono affluiti al celebre monastero per presenziare all’evento, iniziato il 18 settembre ed officiato da Geja Rinpoche, uno dei più venerati leader religiosi dell’area.
Secondo alcune fonti tibetane una folla di 200.000 persone, tra tibetani, mongoli e cittadini han ha preso parte all’iniziazione che, a quanto sembra, non ha incontrato l’opposizione delle autorità cinesi. Spesso, infatti, il personale addetto alla sicurezza sorveglia strettamente o addirittura vieta grandi assembramenti di folla nel timore del dilagare di proteste antigovernative. Lo scorso anno, i dipendenti governativi della vicina regione del Gansu non poterono prendere parte ad una analoga cerimonia pena la perdita del loro impiego se non avessero rispettato il divieto.
Imponenti i preparativi: per l’occasione il monastero ha provveduto all’istallazione di dieci megaschermi e di almeno un centinaio di altoparlanti. Si è inoltre provveduto all’individuazione di vaste aree riservate al parcheggio delle vetture e all’allestimento delle tendopoli destinate ad ospitare i pellegrini. “Abbiamo cercato in ogni modo di garantire ai fedeli uno spazio sicuro e confortevole”, ha dichiarato un responsabile del monastero.
Il Kumbum fu fondato nel 1583 dal III Dalai Lama. Fu edificato in Amdo, nelle vicinanze del Lago Kokonor, nel luogo in cui nacque Lama Tsong Khapa, il fondatore della tradizione Gelupa.
Prosegue a Delhi lo sciopero della fame di tre attivisti tibetani
E’ ormai entrato nel 21° giorno lo sciopero della fame ad oltranza dei tre attivisti tibetani appartenenti al Tibetan National Congress. Dopo venti giorni di digiuno le loro condizioni di salute si stanno rapidamente deteriorando: Ngawang Lobsang, Segretario Aggiunto del movimento, ha reso noto che, nonostante il continuo monitoraggio delle loro funzioni vitali, i digiunatori sono molto deboli, accusano dolori in varie parti del corpo e hanno difficoltà perfino nell’assumere liquidi.
Con questo sciopero della fame ad oltranza, il Tibetan Youth Congress intende ancora una volta richiamare l’attenzione delle Nazioni Unite affinché intervengano immediatamente presso le autorità cinesi colpevoli della repressione in atto all’interno del Tibet e sorde alle richieste degli autoimmolati e di tutta la società tibetana. “Con questo sciopero della fame ad oltranza intendiamo scuotere l’apatia delle Nazioni Unite e dei capi di governo di tutto il mondo”.
Le richieste dei digiunatori si articolano in cinque punti:
- Chiedono agli stati membri delle Nazioni Unite di sollevare la questione del Tibet all’Assemblea Generale e alla Sessione del Consiglio per i Diritti Umani
- Chiedono alla Cina di prendere in considerazione le richieste degli autoimmolati
- Chiedono alla Cina di dimostrare che l’XI Panchen Lama è ancora vivo
- Chiedono che sia inviata in Tibet una delegazione delle Nazioni Unite per verificare la criticità dell’attuale situazione all’interno del paese.
- Chiedono alla Cina la liberazione di tutti i prigionieri politici
La 70° Sessione dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite è iniziata il 15 settembre. Il dibattito generale avrà luogo dal 28 settembre al 6 ottobre.
Invitiamo i lettori a firmare l’appello rivolto dal TYC al Segretario Generale delle Nazioni Unite al seguente sito web:
https://secure.avaaz.org/en/petition/United_Nations_Stand_up_for_Tibet/?npTRLjb
Fonti: Radio Free Asia – Phayul – AIT