14 dicembre 2015. A Milano, presso il Centro di cultura e filosofia buddista Ghe-Pel Ling si è svolta il 12 dicembre la tradizionale celebrazione dell’anniversario del conferimento del Nobel per la Pace al Dalai Lama organizzata dalla Comunità Tibetana in Italia con una larga partecipazione di tibetani, di frequentatori del Centro di Dharma e di supporter della causa tibetana.
Sono intervenuti: il Ven. Tamthog Kyenrab Rimpoche, direttore del Centro; Ngodup Dorjee rappresentante del Dalai Lama a Ginevra; Tsering Chodup, presidente della Comunità Tibetana; Claudio Cardelli, presidente dell’Associazione Italia-Tibet. Tra gli ospiti: Mr. Arun Kumar Sharma, Console Generale dell’India e i membri del Consiglio di AIT, Luciano Michelozzi e Fausto Sparacino.
Alcune immagini della cerimonia presso il Cantro Ghe-Pel Ling:
Nello stesso pomeriggio, presso l’Unicredit Pavilion, una delegazione di tibetani (tra i quali il Ven. Kenrab Rimpoche, Mr. Ngodub Dorjee, Jimpa Santu Lama, Dechen Dolkar, Tseten Longhini) e di membri dell’Associazione Italia-Tibet (Claudio Cardelli, e Fausto Sparacino) hanno presenziato alla prima assoluta internazionale di un eccezionale film-documentario realizzato per la RAI dalla regista Barbara Cupisti. Presenti alla proiezione anche il produttore del documentario “Esuli-Tibet” (parte di una trilogia che comprende “Esuli-Le Guerre” e “Esuli -L’ambiente”) e il regista del nostro “Sons of Tibey, Pietro Malegori. Il film narra la diaspora del popolo tibetano, dal 1959 ai giorni nostri, raccontata attraverso un crescendo di testimonianze di persone fuggite dall’occupazione cinese del Tibet. Ambientato in India, a Dharamsala e negli altopiani del Ladakh, racconta la storia dei profughi tibetani e scopre i villaggi dei bambini tibetani. Il documentario si chiude con un’intervista esclusiva a S.S. il Dalai Lama”. Il dramma del Tibet narrato con precisione e obiettività storica: un’ora di stupende immagini e toccanti interviste che speriamo venga presto diffuso nei canali televisivi della RAI – magari in orari di grande visibilità.
A Firenze, il 12 dicembre, l’Associazione Italia Tibet, rappresentata dal Consigliere Marilia Bellaterra, è stata ospite all’evento “Premio letterario dedicato al Dalai Lama – X Edizione 2015” (Salone dei Cinquecento, Palazzo Vecchio). Il Premio è la testimonianza del lavoro dell’Associazione “Un Tempio per la Pace”, nata nel 1996, in collaborazione con la regione Toscana, la Città metropolitana di Firenze, il Comune di Firenze e la Biblioteca delle Oblate. Si è trattato di un evento molto coinvolgente, trasversale e significativo. Pieno di amore per il “nostro” Tibet, di vicinanza sincera a Sua Santità il Dalai Lama e di consapevole attenzione ai temi del dialogo tra i Popoli e della Pace…
Hanno presenziato all’evento il Presidente dell’Associazione Marco Romoli e Marco Marchi dell’Università di Firenze, Coordinatore scientifico del premio letterario. Nel corso dell’evento sono stati premiati 6 Testi per la sezione Inediti: “L’accoglienza. Il cardine della porta sul mediterraneo” di Dania Bellesi (Firenze); “Breve rassegna della visione e delle opere di pace di Tenzin Gyatso, il XIV Dalai Lama del Tibet” di Maria Teresa Bianca (Dharamsala, India); “Nè acqua né luna” di Laura De Menech (Belluno); “Un sabato felice” di Gabriele Di Camillo (Pescara); “Aiuto! Sul pianeta terra non ci sono più bambini” di Laura Galgani (Firenze) e “Gli obiettori italiani nella Prima Guerra Mondiale” di Giorgio Giannini. Per la sezione Editi è stato premiato il Testo: “Chi nutrirà il mondo?Manifesto del cibo del terzo Millennio di Vandana Shiva (Feltrinelli, 2015). Inoltre per la Sezione “Una vita per la Pace” è stata vincitrice Nawal Soufi (“L’angelo dei profughi” di Daniele Biella) e per la Sezione “Un progetto di Pace” è stato vincitore Marco verdone con il “Progetto Gorgona”. Le premiazioni sono state accompagnate dalla lettura da parte di Cecilia Gallia di alcuni brani dei testi e dalla musica del quartetto del Dipartimento di Musica Contemporanea della Scuola di Musica di Fiesole.
Alcuni momenti a Palazzo Vecchio