11 aprile 2016 – Hong Kong. Il ventunenne Joshua Wong, tra i più giovani attivisti di Hong Kong (all’epoca aveva 19 anni) e figura di primo piano nel cosiddetto «movimento degli ombrelli» del 2014, ha fondato un partito.
«Demosisto»: un nome greco che, come racconta la Bbc, unisce la parola greca «demos» e il verbo latino «sisto» e che potrebbe essere tradotto con «sto con il popolo», per la non violenza e l’autodeterminazione. «L’attivismo da strada non è abbastanza se vogliamo lottare per un futuro migliore», ha dichiarato il giovane. «Bisogna entrare nel sistema con un partito se si vuole influire sull’agenda politica».
Wong, però, è ancora troppo giovane per candidarsi e il partito avrà altri «leader» che correranno per le elezioni del Consiglio legislativo già a settembre prossimo. Da parte sua, Wong «continuerà a impegnarsi in politica di strada. Il suo viaggio da attivista bambino a leader del partito è iniziato». Il fondatore del gruppo di protesta degli studenti «Scholarism», ha radunato più di 100.000 persone per protestare contro i piani di Hong Kong relativi all’attuazione di un’«educazione patriottica obbligatoria» nelle scuole. Denunciando anche i prezzi immobiliari inaccessibili, un mondo del lavoro sempre più chiuso e i salari inadeguati al costo della vita. L’obiettivo di una più ampia democrazia elettorale è stato spostato al fatidico 2047, quando scadrà il sistema «yiguo liangzhi» (un paese, due sistemi), il periodo di autonomia che Pechino concesse alla città nel 1997 affinché questa potesse mantenere le leggi e lo stile di vita che aveva sviluppato durante il dominio coloniale britannico.
Bbc News – Corriere della Sera – 11 aprile 2016