16 maggio 2016. Alla luce della sconcertante presenza di alcuni poliziotti cinesi nelle città di Roma e Milano nei giorni compresi tra il 2 e il 13 maggio, l’Associazione Italia-Tibet assieme alla Comunità Tibetana in Italia e all’Associazione Donne Tibetane ha inviato una lettera al Ministro degli Interni On. Angelino Alfano.
L’iniziativa del Viminale, ufficialmente presentata dal Ministro degli Interni e dal capo della Polizia Alessandro Pansa come “un accordo che rafforza i legami tra i due paesi, il primo che la Cina stipula con un paese europeo”, con l’obiettivo di aumentare il senso di sicurezza dei turisti cinesi in Italia, ha suscitato perplessità e irritazione nell’opinione pubblica. Nella lettera inviata in data 11 maggio al Ministro degli Interni, l’Associazione Italia-Tibet evidenzia non solo la brutalità degli interventi della polizia cinese sui dissidenti all’interno della Cina, in aperta violazione dei più elementari diritti umani, ma entra altresì nel merito del provvedimento sottolineando l’inopportunità della presenza di poliziotti cinesi nel nostro territorio, presenza che sembra sminuire le capacità di intervento e garanzia di sicurezza delle nostre forze dell’ordine.
Questo in testo della lettera: