15 settembre 2016. In un incontro con i giornalisti francesi avvenuto a Parigi il 13 settembre, il Dalai Lama ha affermato che l’Approccio della Via di Mezzo rimane la sola strada percorribile per la soluzione della questione del Tibet.
“Sono finiti i giorni in cui si assisteva alla vittoria di una parte e alla totale sconfitta dell’altra”, ha precisato il leader tibetano ricordando che la Via di Mezzo da lui proposta – un Tibet con un alto grado di autonomia all’interno della Repubblica Popolare – sarebbe di beneficio sia per i tibetani sia per i cinesi. “E’ necessaria una riconciliazione, altrimenti la nostra lotta non avrà successo” (nella foto il Dalai Lama all’incontro con la stampa e con oltre 3000 tibetani al Palazzo dei Congressi).
A chi gli chiedeva se avrebbe volentieri incontrato Papa Francesco ad Assisi, il Dalai Lama ha risposto di essere sempre stato disponibile ad incontrare ogni pontefice fin dal lontano 1973, ma ultimamente non è accaduto. Ricordiamo che il Dalai Lama non è stato invitato a partecipare all’incontro di dialogo tra religioni e culture in programma ad Assisi dal 18 al 20 settembre. Partecipò all’incontro nel 1986, su invito dell’allora pontefice Giovanni Paolo II, Papa Wojtyla.
Ha suscitato le consuete, violente reazioni della Cina l’invito a visitare Taiwan e a tenere un ciclo di conferenze sui temi della libertà e della democrazia rivolto al Dalai Lama da Freddi Lin, parlamentare del Partito democratico progressista attualmente al governo dell’isola. Il 13 settembre, Ma Xiaoguang, portavoce dell’Ufficio cinese per gli Affari con Taiwan, ha fatto sapere che “la Cina si oppone con fermezza a ogni forma di visita” del leader tibetano. “I tentativi di collusione di alcune forze di Taiwan con i separatisti che vogliono l’indipendenza del Tibet e ogni mossa volta a destabilizzare la Cina avranno gravissime conseguenze sulle relazioni al di là dello Stretto”.
Il ministro degli Esteri taiwanese David Lee ha dichiarato che se il Dalai Lama dovesse accettare l’invito e chiedere il visto di ingresso “il governo seguirà le procedure opportune in base alla legge”. L’ultima visita di Tenzin Gyatso sull’isola risale al 2009.
Fonti: Phayul – The Tibet Post – Reuters