13 ottobre 2016. L’associazione internazionale Students for a Free Tibet ha indetto per il 19 ottobre una giornata di mobilitazione mondiale in segno di solidarietà con il Centro di Studi Buddisti di Larung Gar.
“La demolizione del Centro è solo la punta dell’iceberg del sistematico attacco sferrato dalla Cina contro la religione e la cultura del Tibet” – afferma Pema Yoko, direttrice esecutiva di Students for a Free Tibet. “La Cina deve rendere conto delle sue azioni e i leader di tutto il mondo devono condannarle perché, se tacciono, il loro silenzio autorizzerà il governo cinese a intensificare la sua violenza sui tibetani”. Nel lanciare la campagna, l’Associazione degli Studenti afferma che dietro l’espressione “riduzione del numero” la Cina nasconde in realtà la volontà di allontanare forzatamente oltre 5000 tra monaci e monache da un’istituzione che, pur diffondendo un messaggio di conoscenza, pace e compassione, è ritenuta potenzialmente pericolosa.
“La Cina afferma che in Tibet vi è libertà religiosa e consente ad alcuni Lama di impartire insegnamenti buddisti ma, allo stesso tempo, ordina la distruzione delle abitazioni dei monaci e delle monache di Larung Gar” – ha dichiarato Lobsang Sangay, Primo Ministro del Governo Tibetano in Esilio. “Sono ormai stati evacuati oltre 5000 religiosi” – ha reso noto il parlamentare canadese Arif Virani“. “Hanno perduto non solo l’abitazione ma anche la sicurezza personale e il loro senso di appartenenza alla comunità”.
Students for a Free Tibet invita a sottoscrivere la petizione contro la distruzione del Centro di Larung Gar e ad esprimere solidarietà ai monaci e alle monache residenti collegandosi al sito: