25 ottobre 2016. Lasciata Milano, il Dalai Lama è rientrato ieri a Dharamsala al termine del suo viaggio in Europa dove, oltre all’Italia, ha visitato la Lettonia, la Slovacchia, la Repubblica Ceca e la Svizzera.
Dopo essere stato insignito della cittadinanza onoraria di Milano nel corso di una cerimonia svoltasi al Teatro degli Arcimboldi dove, a seguire, si è rivolto agli studenti milanesi con una lectio magistralis organizzata dall’Università degli Studi Milano Bicocca, il Dalai Lama, su invito del Centro Ghe Pel Ling, ha impartito una serie di insegnamenti buddisti presso il padiglione di Rho Fiera. Gli insegnamenti sono culminati, il mattino del 22 ottobre, nel conferimento dell’iniziazione di Avalokitesvara. Il pomeriggio dello stesso giorno, di fronte a una platea di oltre 12.000 persone, ha tenuto una conferenza pubblica sul tema “La fonte dell’autentica felicità”.
Il sindaco di Rho, Pietro Romano, ha conferito a Tenzin Gyatso la cittadinanza onoraria della città. Nel ringraziarlo, il Dalai Lama ha ribadito l’importanza delle azioni di ogni singolo individuo nella soluzione dei problemi che affliggono il mondo. “In quanto esseri umani siamo tutti uguali e dobbiamo impegnarci per coltivare questo senso di unicità”, ha detto il Dalai Lama. “Spesso all’origine della violenza vi è proprio questa errata distinzione tra ‘noi’ e ‘loro’”. “Non esiste un terrorismo di matrice musulmana o di matrice buddista”, – ha affermato inoltre il Dalai Lama – “un terrorista è solo un terrorista perché se causa spargimento di sangue cessa di seguire i principi della sua religione e di essere quindi un musulmano o un buddista”.
In prima fila, a Rho Fiera, anche l’attore Richard Gere, da anni impegnato nella lotta per la causa tibetana e fervente buddista. Dal palco ha fatto un breve intervento prima dell’inizio della conferenza pubblica. Il Dalai Lama, ovunque va, crea questa atmosfera meravigliosa che vediamo oggi qui – ha affermato – una sensazione di calore, di unità, di intensità, ci sentiamo tutti in grado di abbracciare il mondo e gli altri esseri umani. Ci sentiamo tutti benvenuti, inclusi, facenti parte di un insieme. C’è una sensazione di inclusione ognuno con le sue specificità, le sue diversità, le sue fragilità, per questo qui ci sono rappresentanti di tutte le fedi, cristiani, musulmani, ebrei, sufi. Qui abbiamo la piena dimostrazione che noi esseri umani siamo fatti per stare assieme ed essere una cosa sola”.
Fonti: Phayul – Repubblica.it