4 gennaio 2017. Al fine di stroncare ogni attività “separatista”, il governo cinese ha emanato nuovi provvedimenti destinati a rafforzare la sicurezza lungo i confini tibetani.
Secondo quanto pubblicato dal quotidiano di stato cinese Global Times le nuove misure, entrate in vigore il 1° gennaio, sono applicate in tutte le aree di frontiera, le zone commerciali e i luoghi panoramici. Wang Chunhuan, vice direttore dell’Accademia Tibetana delle Scienze Sociali, ha dichiarato che “l’aggiornamento delle normative di frontiera – quelle finora in vigore risalgono all’anno 2000 – fornirà il presupposto giuridico in base al quale combattere ogni potenziale attività terroristica”. Wu Yingjie, capo del Partito Comunista Cinese della cosiddetta Regione Autonoma Tibetana, ha recentemente affermato che l’esercito, schierato come un “muro d’acciaio”, difende i confini del Tibet e che la sua presenza deve essere rafforzata “per impedire nel modo più assoluto che qualsiasi persona, in qualsiasi momento, possa svolgere attività separatiste sul territorio tibetano”.
In accordo con le raccomandazioni formulate dal Presidente Xi Jinping (“per governare la nazione dobbiamo controllare i nostri confini e per controllare i nostri confini dobbiamo anzitutto stabilizzare il Tibet”), le autorità hanno imposto nuove restrizioni ai movimenti dei tibetani nel tentativo di dissuaderli dal partecipare all’Iniziazione di Kalachakra e hanno esercitato pressioni su quanti erano già in viaggio alla volta dell’India e sulle loro famiglie affinché facessero ritorno in Tibet.
Gli organizzatori della cerimonia, iniziata a Bodh Gaya il 2 gennaio, hanno espresso il loro disappunto per le limitazioni che hanno impedito ai tibetani all’interno del Tibet di partecipare all’evento. Nel corso di una conferenza stampa hanno denunciato la confisca dei passaporti dei pellegrini e le intimidazioni esercitate dalle autorità cinesi. Il Dalai Lama ha tuttavia assicurato la sua benedizione anche a coloro che non potranno essere fisicamente presenti a Bodh Gaya. “Pregherò per tutti i tibetani che non potranno presenziare agli insegnamenti: il legame interiore annulla la distanza tra il maestro e il discepolo”, ha recentemente dichiarato il leader religioso tibetano.
Una folla di oltre 100.000 fedeli provenienti da diciassette diversi paesi, tra i quali la Cina, la Mongolia, gli Stati Uniti e l’Australia, sono giunti a Bodh Gaya per presenziare all’Iniziazione di Kalachakra, la 34° impartita dal Dalai Lama. Il leader spirituale tibetano impartì la prima Iniziazione a Lhasa, nella residenza estiva del Norbulingka, nell’aprile del 1954.
Fonti: Phayul – The Tibet Post