16 marzo 2017. Nei giorni precedenti l’anniversario del 10 marzo, la città tibetana di Rebkong, nel Tibet orientale, è stata oggetto di imponenti misure di sicurezza da parte delle autorità cinesi.
Citando una fonte anonima, Radio Free Asia riferisce che la città, in un recente passato teatro di proteste contro il regime di Pechino e di alcuni casi di autoimmolazione, appariva totalmente deserta. Le forze di sicurezza, in abiti civili e affiancate da militari, hanno presidiato il monastero di Rongwo, dove, nel 2012, dopo la morte per autoimmolazione di Kalsang Jinpa, si erano spontaneamente riuniti migliaia di tibetani. Quest’anno le forze di polizia e il personale di sicurezza si sono schierati attorno al monastero e hanno istituito posti di blocco lungo le vie di entrata e uscita dalla città. Molti poliziotti erano equipaggiati con estintori, pronti a intervenire nel caso in cui un tibetano avesse voluto darsi la morte con il fuoco. Controllati anche tutti i negozi, gli hotel e i ristoranti della zona. “Ai tibetani provenienti dall’India e per l’occasione in visita nella contea di Rebkong è stato intimato di richiedere il permesso di viaggio compatibilmente con le restrizioni alla libertà di movimento previste dalla legge”.
Secondo l’agenzia di viaggio Explore Tibet, nel periodo compreso tra il 25 febbraio e la fine del mese di marzo 2017 è stato fortemente limitato anche l’afflusso dei turisti stranieri. “Dal 2008 questa è la prassi, ma tutto tornerà alla normalità a partire dal 1° aprile.
Riferisce AsiaNews che le autorità della provincia del Sichuan, nel sud-ovest della Cina, hanno bloccato l’utilizzo di internet nei giorni dell’anniversario della rivolta nazionale tibetana contro l’occupazione cinese del 1959. Il bando è entrato in vigore il 10 marzo, giorno in cui i tibetani in esilio commemorano la morte di migliaia di persone che si opponevano al regime di Pechino, e durerà fino al 17 marzo. L’obiettivo, hanno spiegato a Radio Free Asia alcuni residenti che vogliono rimanere anonimi, è evitare che gli abitanti delle aree tibetane possano organizzare proteste contro il governo ispirandosi alle manifestazioni compiute dagli esiliati all’estero.
“Molti di voi non hanno potuto prendere parte al recente conferimento dell’iniziazione di Kalachakra”, ha detto il Dalai Lama ai numerosi pellegrini arrivati a Dharamsala dal Tibet per ricevere l’iniziazione di Avalokitesvara i cui insegnamenti preliminari sono stati impartiti da Sua Santità presso lo Tsuglagkhan, il tempio principale della “Piccola Lhasa”, i giorni 13 e 14 marzo. “Questi insegnamenti sono soprattutto per voi. Nutro grande ammirazione e rispetto per la forza di spirito della gente del Tibet. In Cina vi sono 400 milioni di buddhisti che praticano principi religiosi simili ai nostri ma noi facciamo un uso diverso della logica e della ragione”.
Fonti: Radio FreeAsia – Phayul – AsiaNews