6 Aprile 2017. Dall’insediamento tibetano di Bomdila, in Arunachal Pradesh, il Dalai Lama ha ribadito di desiderare per il Tibet una genuina autonomia.
“Non chiedo l’indipendenza del Tibet ma una genuina autonomia all’interno della Repubblica Popolare cinese. Apprezzo lo spirito dell’Unione Europea: la sovranità delle singole nazioni è importante ma ciò che più conta è l’interesse comune”, ha affermato il leader spirituale tibetano nel corso di una conferenza stampa convocata presso l’insediamento tibetano di Tenzingang, nella località di Bomdila, tappa forzata a causa delle avverse condizioni metereologiche del viaggio del Dalai Lama in Arunachal Pradesh. Il giorno 8 aprile Sua Santità sarà a Tawang dove inizierà ad impartire gli insegnamenti buddhisti alla folla di fedeli che lo attendono.
La Cina ha presentato formale protesta all’Ambasciata Indiana a Pechino. La signora Hua Chunying, portavoce del Ministero degli Esteri cinese ha dichiarato che l’India, ignorando le preoccupazioni della Cina, ha cocciutamente voluto organizzare la visita del Dalai Lama in Arunachal Pradesh mettendo a repentaglio le relazioni e gli interessi dei due stati. “Questa visita non solo contravviene agli impegni presi dall’India ma è altresì causa di nuove dispute circa il problema dei confini”.
Diverse le parole di Pema Khandu, Primo Ministro dell’Arunachal Pradesh (nella foto assieme al Dalai Lama). “La Cina non può dirci cosa fare o non fare perché non è il nostro vicino. La Linea McMahon ha definito i confini tra India e Tibet, non tra India e Cina”.
Fonti: Phayul – Tibet Post