Un giovane tibetano si immola con il fuoco in India

Tenzin-Choeying-Tibet-TYC19 luglio 2017. Un tibetano di soli diciannove anni si è cosparso di benzina e si è dato fuoco a Varanasi, la città sacra sulle rive del Gange nello stato indiano dell’Uttar Pradesh. Tenzin Choeying, originario dell’insediamento indiano di Kollegal, nel sud India, e studente presso il Centro Universitario di Studi Tibetani di Varanasi, si è dato fuoco all’interno del campus il 14 luglio in segno di protesta contro l’illegale occupazione del suo paese da parte della Cina e l’asprezza delle scelte politiche del governo di Pechino.

Membro attivo della sezione locale del Tibetan Youth Congress, la più importante e numerosa organizzazione non governativa tibetana, Tenzin Choeying ha versato sul suo corpo due bottiglie di benzina. Avvolto dalle fiamme, ha trovato il coraggio di salire di corsa lungo una scala al grido di “Tibet Libero”. E’ stato ricoverato all’ospedale di Varanasi con il 66% del corpo ricoperto da ustioni. Intatto il suo volto. Al campus era appena terminato il discorso con il quale il Presidente dell’Amministrazione Centrale Tibetana, Lobsang Sangay, si era rivolto agli studenti ma dal suo letto d’ospedale Tenzin ha escluso di aver agito per contestare la politica del premier tibetano.
In una lettera ha scritto: “Il mio corpo appartiene al Tibet, i giovani tibetani devono aprire gli occhi e dedicarsi allo studio della loro lingua”. “Fin da bambino ho sempre voluto fare qualcosa per il Tibet, un paese illegalmente occupato, e protestare contro le direttive politiche del governo cinese che sta annientando la nostra cultura e la nostra lingua”. Con l’immolazione di Choeying sale a nove il numero delle persone che hanno compiuto questo atto di protesta in esilio.

Fonti: Phayul – Tibet Post International