14 febbraio 2020. Quest’anno a Lhasa i festeggiamenti per il Losar, il capodanno tibetano, saranno ridotti per evitare possibili contagi da Coronavirus.
Il 10 febbraio l’agenzia di stato Xinhua ha reso noto che le autorità cinesi hanno vietato le “tradizionali cerimonie religiose” previste ogni anno per il Losar, il capodanno tibetano, che quest’anno è festeggiato tra il 24 e il 26 febbraio. Il provvedimento ha lo scopo di “proteggere la salute dei cittadini e di evitare il rischio di diffusione dell’infezione a causa di imponenti assembramenti di persone”. Finora all’interno della “Regione Autonoma Tibetana” è stato accertato un solo caso di polmonite da Coronavirus: come precedentemente riportato, si tratta di Zhang, 34 anni, arrivato a Lhasa dalla città di Suizhou, nella provincia centrale di Hubei, dopo essere partito da Wuhan. E’ stato ricoverato in ospedale il 25 gennaio. Le sue condizioni sono stabili e le persone entrate in stretto contratto con lui sono sotto osservazione medica.
Nelle altre Regioni del Tibet occupato sono stati confermati 23 casi di infezione nelle Prefettura Autonoma Tibetana di Kardze, nel Sichuan, 6 nella Prefetura Autonoma Tibetana di Kanlho, nel Gansu, 1 a Ngaba, 3 nella Prefettura di Tsojang e nella vicina provincia del Qinghai, 15 a Xining, la capitale del Qinghai (nella foto: monaci tibetani del monastero di Labrang – Gansu – raccolgono fondi per aiutare le vittime dell’infezione).
Sette persone sono state fermate nella prefettura di Chamdo con l’accusa di aver diffuso on line notizie errate ed allarmistiche sulla diffusione della malattia, ormai ufficialmente denominata dall’Organizzazione Mondiale della Sanità CoVd-2019. Riferisce Radio Free Asia che l’Ufficio di Pubblica Sicurezza di Chamdo ha chiesto ai residenti di non “creare, diffondere o dare credito a false dicerie sul dilagare della malattia”. “Le informazioni postate in rete devono tener conto delle disposizioni di legge e dei regolamenti”.
Fonte: Phayul