Posticipata la riapertura delle scuole nella Regione Autonoma Tibetana

PotalaPalace5 marzo 2020. A Lhasa, per evitare il diffondersi del coronavirus, l’inizio del secondo semestre scolastico è stato posticipato alla fine del mese di marzo.

Questo l’annuncio dato dalle autorità del Dipartimento Scolastico di Lhasa il 1°marzo nel corso di una conferenza stampa. Tuttavia, è stato precisato, il giorno esatto della ripresa delle lezioni dopo le vacanze invernali non è ancora stato ufficialmente fissato e sarà reso noto “solo quando sarà accertato il contenimento della diffusione del virus”. Gli studenti che fanno ritorno in Tibet dalle regioni cinesi sono tenuti in isolamento per due settimane e sottoposti a controlli per verificare il loro stato di salute.

Va comunque sottolineato che marzo è un mese “politicamente sensibile” per gli importanti anniversari che ricorrono in questo periodo. Primo tra tutti 10 marzo che quest’anno ricorda i sessantuno anni dall’insurrezione di Lhasa. Nel 1959, in questo stesso giorno, la popolazione di Lhasa, esasperata dalla brutalità della repressione cinese, insorse contro l’occupante a difesa dell’incolumità del Dalai Lama. L’Esercito di Liberazione Popolare stroncò l’insurrezione con estrema brutalità uccidendo, tra il marzo e l’ottobre di quell’anno, nel solo Tibet centrale, più di 87.000 civili. Il Dalai Lama, seguito da circa 100.000 tibetani, fu costretto a fuggire dal Tibet e chiese asilo politico in India dove fu costituito un governo tibetano in esilio fondato su principi democratici. Una nuova protesta contro la brutalità del regime cinese scoppiò a Lhasa tra il 10 e il 14 marzo 2008 e subito si estese in tutto il Tibet. L’esercito cinese intervenne con la forza sparando sulla folla. Centinaia furono i morti, migliaia i feriti e gli arresti.

Nell’approssimarsi di queste date Pechino impone ogni anno dure misure di sicurezza limitando la libertà di movimento e di assembramento sia Lhasa sia nelle altre regioni tibetane.

Fonti: Radio Free Asia – Redazione