7 maggio 2020. Esclusa l’assenza di nuovi casi di infezione da Coronavirus, la Cina ha riaperto ai visitatori alcune tra le località turisticamente più attraenti.
Il 2 maggio, l’agenzia di stato Xinhua ha annunciato la graduale riapertura al turismo di alcune località di particolare interesse per la loro bellezza scenografica situate nei dintorni di Lhasa. Le autorità locali hanno fatto sapere che dal 1° maggio i turisti hanno potuto effettuare escursioni verso laghi e montagne situati nei dintorni della capitale. Oltre 800 turisti hanno visitato il suggestivo lago di Namtso, situato nei nell’area nord occidentale della capitale. Le maggiori attrazioni turistiche della città, quali il palazzo del Potala e il Tempio del Jokhang e i monasteri di Sera, Drepung e Gaden sono tuttavia ancora chiuse al pubblico.
Il 28 aprile è stato riaperto il Barkhor (nella foto), la strada che circonda il Jokhang, ma solo nella fascia oraria compresa tre le 8 e le 20. Le persone dovranno portare le mascherine e sottostare al controllo della temperatura prima di poter accedere alla via. Anche i negozi lungo il Barkhor sono stati riaperti. La chiusura era stata decretata il 29 gennaio dopo l’accertamento della presenza a Lhasa di un caso di infezione da Covid-19 (uno solo, secondo le autorità di Lhasa) portato nella capitale tibetana alla fine di gennaio da un viaggiatore preveniente da Wuhan. Continua la chiusura delle Contee di Purang e Gyriong, nella Prefettura di Shigatse, e del confine tra Tibet e Nepal.
Fonte: Tibetan Review