12 febbraio 2021. In concomitanza con il Capodanno tibetano le autorità di Lhasa hanno chiuso i templi e limitato le pratiche religiose.
Dal 12 al 14 febbraio i tibetani in Tibet e profughi nel mondo festeggeranno il Losar, il Capodanno tibetano 2148, l’anno del Bue di Ferro. In questi giorni le autorità cinesi di Lhasa, apparentemente come misura precauzionale contro la diffusione del Covid, hanno imposto restrizioni alla celebrazione delle pratiche religiose e decretato la chiusura dei templi. Tradizionalmente, i tibetani festeggiano i primi tre giorni del nuovo anno partecipando a numerose cerimonie e pregando nei templi.
“Hanno chiuso il palazzo del Potala, lo Tsuglakhang, e i monasteri di Drepung e Sera”, ha fatto sapere a Radio Free Asia Ngawang Woebar, un ex prigioniero politico ora in esilio. Ha aggiunto che nonostante le autorità cinesi giustifichino le chiusure adducendo il pericolo del diffondersi del Covid, ritiene che le restrizioni siano una mossa politica volta ad evitare che i tibetani si incontrino e comunichino tra loro. “Recentemente è stato più difficile comunicare con le nostre famiglie all’interno del Tibet e ricevere a nostra volta loro notizie”. Altre fonti hanno confermato i timori di Ngawang. “Il Losar è solitamente un momento di festa ma in questi giorni siamo preoccupati. Il primo giorno del nuovo anno ci rechiamo allo Tsuglakhang per celebrare la festività e pregare ma quest’anno ci è stato detto che tutti i templi saranno chiusi”. Notizia confermata anche dal gestore cinese di un ristorante di Lhasa. Le autorità preposte alla gestione ammnistrativa dello Tsuglakhang hanno reso noto che il tempio sarà riaperto al pubblico il prossimo 19 febbraio. (Nella foto, assieme agli auguri, i tradizionali dolci che i tibetani preparano per il Losar).
Fonte: Radio Free Asia